L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

giovedì 30 giugno 2016

Operare con l'energia

Satvat - Volo di draghi, acrilico su tela
A differenza del modo usuale in cui l’arteterapia viene intesa, che individua nei fattori creativi dei dati significativi prevalentemente sul piano della rappresentazione, l’arteterapia evolutiva li riconosce maggiormente come dati energetici. La differenza è sostanziale. Se, ad esempio, leggiamo un disegno in modo prettamente rappresentativo, troveremo degli spunti utili ad elaborare un piano discorsivo che può risultare utile sotto il profilo diagnostico. Però così facendo non si coglie l’opportunità di sviluppare un lavoro terapeutico ed evolutivo che utilizzi propriamente il mezzo artistico. In altre parole, l’intendimento meramente rappresentativo dell’opera creativa può dare delle indicazioni sul lavoro da fare, ma non il mezzo per realizzarlo. Invece la comprensione energetica dei fattori creativi consente di operare con essi per avviare un processo alchemico che utilizza l’esperienza per trasformare integralmente la qualità dell’energia vitale, arricchendo sia il livello cognitivo che quello propriamente esistenziale.

L'artista che crea con piena immedesimazione nel flusso interiore, agisce non in modo simbolico bensi' con simboli viventi che portano la magia della trasformazione energetica. Questa e' la magia dell'arte. Ma e' chiaro che, affinche' questo avvenga, l'artista deve centrarsi nel punto sorgente dell'energia creativa che abitualmente resta offuscato dai meccanismi ripetitivi ed asfittici della sua storia personale. In altre parole, deve apprendere a meditare nell'operosita' creativa.

Inoltre l'artista deve essere in grado di riconoscere e dare il giusto valore alla sorgenza spontaneamente simbolica, dato che il suo riconoscimento radica l'energia al livello esistenziale dell'esperienza, da cui agiscono le correnti della trasformazione e della comprensione.

L'arteterapia evolutiva e' propriamente intesa ad indirizzare l'artista su questo orientamento.

giovedì 16 giugno 2016

Al centro dell'Essere

Satvat - Onde armoniche, acrilico su tela

Il pittore, come ogni altro artista, non puo' accontentarsi dell’ovvietà del visibile, perciò scende  nelle viscere della miniera interiore. Deve scavare a fondo e con totalita', sino a perdere la speranza; ma proprio a quel punto trova i colori dell’Anima che sgorgano da vene zampillanti. Allora, con stupore e soggezione, trasfonde quell’ispirazione nelle materie cromatiche che va a mescolare, cuocendole al fuoco del proprio cuore. Sa che solo così può creare davvero.

Tracciando con perfetta-imperfezione le linee vividamente colorate e flessuose, rotonde e pregnanti come il grembo della Vita, il pittore intende seguire il bandolo della matassa della Tessitrice che crea i mondi. Chiaramente è un percorso multidimensionale e d’inarrestabile metamorfosi; ed è anche un incantesimo che non si limita al gioco dell’astrazione creativa poiché, agendo tramite i poteri dell’Anima, risveglia il sentore della Sorgente da cui Tutto si origina. Ciò risuona con quanto è scritto nel Tao Te Ching: "Grande Via vuol dire movimento, e “in moto” significa che scorre, e “andando” intende che espandendosi ritorna alla sua Origine".

Cosi' la pittura si rende come musica per toccare il cuore attraverso l’occhio. State con me, osservate e ascoltate… Assaporate spensierati il flusso della pittura che eternamente si rigenera nel qui-e-ora. Come ha detto Paul Klee: “Buona è la formazione, cattiva è la forma, perché la forma è fine, è morte”. Quindi non preoccupatevi se non trovate appiglio per fissare lo sguardo, o un significato impietrito per nutrire la mente… il senso è proprio questo: evitare la morte e fluire con la Vita. 

Se avete fiducia e vi lasciate rapire, potete trovare ciò che trova ogni vero artista sia dell’arte che della vita: il passaporto per il grande viaggio, in noi stessi, qui-e-ora, al centro dell’Essere.

martedì 7 giugno 2016

Spazio-tempo e creazione

Satvat - Fabbrica di arcobaleni, acrilico su tela
William Blake scrisse: «Le ore della pazzia sono misurate dall’orologio; ma quelle della saggezza, nessun orologio può misurarle». Un aspetto significativo delle teorie quantistiche è quello della simultaneità, secondo cui Tutto si svolge nell’eterno presente. E’ dalla natura dualistica della mente che vengono codificati il tempo e lo spazio. Essi sono le coordinate illusorie dell’esperienza umana che è altrettanto illusoria, come è pure illusoria la stessa individualità umana separata dall’Uno, dato che Tutto quello che esiste è pura ed eterna Energia divina. Per questa illusorietà dello spazio-tempo, le particelle studiate dalla quantistica comunicano e si influenzano nel qui-e-ora, indifferenti alle distanze spaziali. Potremmo dire che l’Energia fluisce come un fiume perpetuo la cui acqua scorra in cerchio; osservando il corso di un’onda si ha l’impressione del moto temporale, ma in realtà l’Energia è immobile nella sua essenza immutevole, come il corpo fluido del fiume è sempre se stesso, senza inizio né fine. Due monaci zen, osservando una bandierina sventolante, discutevano se fosse la bandierina a muoversi, oppure il vento. Il maestro disse loro: «È la mente che si muove». L’idea della linea temporale porta a credere alla nascita e alla morte, mentre le antiche culture avevano una concezione circolare e ciclica del tempo che rispecchiava il ciclo perenne e rigenerativo delle stagioni. Però la scienza moderna ha rivalutato la visione del tempo circolare, elaborando anche la teoria dello spazio curvo dove il tempo e lo spazio arrivano a coincidere.

È esperienza comunemente condivisa che durante l’immersione nella creatività artistica salta l’ordinaria percezione del tempo e dello spazio; ci si trova effettivamente “altrove”, proprio perché si è occupati a creare. Il proencefalo abbassa la percezione del mondo circostante, che tende a scomparire. Anche le richieste del corpo perdono la presa sulla coscienza, e lo stesso avviene per la tormenta mentale. Inoltre trascorrono ore in un battito di ciglia appassionato. È rinfrancante. Più ci si lascia andare alla percezione concentrata, eppure dilatata, nel processo di creazione, cosa che avviene spontaneamente nei momenti ispirati, più ci si sente guidati da una forza misteriosa che supera la volontà e la limitatezza della capacità individuale dell’espressione, conducendo a esiti inaspettati e brillanti.

L’intento creativo va totalmente focalizzato nel presente, in un’attitudine comprensiva di conscio ed inconscio che è resa possibile solo dall’affidarsi alla risonanza intuitiva del cuore. Il vero artista non solo opera nel qui-e-ora, anche la sua percezione è attivata nell’adesso. Così il pittore vede e conosce quello che sta facendo mentre dipinge, lo scrittore legge e conosce quello che sta facendo mentre scrive, il musicista ascolta la sua musica mentre la compone o la suona, l’attore ascolta le sue parole e vive i suoi gesti mentre li esprime, lo scultore partecipa alle suggestioni della forma mentre la plasma.

In questo modo, la creazione artistica procede naturalmente come la crescita di una pianta le cui radici affondano nel Tutto e la cui fioritura è riccamente spontanea. A questo proposito, Shitao ha scritto che il pittore affinato «utilizza l’inchiostro come se l’opera fosse del tutto compiuta e maneggia il pennello come se non eseguisse nulla». Al contrario, quando l’artista si sforza a seguire un tracciato prestabilito verso una meta o si fa prendere dall’ansia del risultato, che sono controproducenti proiezioni sul futuro, egli nuoce gravemente alla qualità artistica e energetica dell’opera. Se invece egli si rende dipendente dal passato, si condanna ad una morta ripetizione che è afflitta da memorie non evolute. Per accedere al campo quantico e creare davvero, si deve uscire dal mondo, dal corpo e dal tempo, ed è quello che accade all’artista rapito dall’ispirazione. Egli è sorpreso dal flusso spontaneo dell’energia creativa, e la sorpresa è infatti un fattore importante della creazione quantistica.