L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

mercoledì 20 maggio 2009

LA MOSTRA DI HIROSHIGE


Ho visitato, al Museo della Fondazione Roma, la bella mostra su Hiroshige. L'esposizione è veramente ben curata: ottimale la coniugazione tematica delle stampe; suggestivo l'allestimento; interessante il materiale documentario. Utagawa Hiroshige è stato un maestro dell'ukiyo-e, delle "immagini del mondo fluttuante" che fecero della silografia (stampa da matrici incise nel legno) una gloria giapponese, esportata dall'inizio dell'800 anche in Occidente. Queste stampe, mirabilmente disegnate e vivacemente colorate a tinte piatte, compongono un catalogo estremamente vario di immagini esotiche: geishe, attori del kabuki, paesaggi, piante e animali. Esse contribuirono a diffondere in Europa un particolare gusto per il "giapponismo", affascinando anche grandi artisti come Van Gogh e Monet, i quali trasfusero quelle suggestioni orientali nelle loro opere. Quasi in contrapposizione con la spiritualità zen che ha informato ogni espressione dell'Arte del Sol Levante, l'ukiyo-e celebrava la seduzione del mondano. Per liberarsi dalla sofferenza, che è insita nella vita, il Buddhismo Zen predica la trascendenza, mediante la realizzazione di mushin, la non-mente. La pittura ad inchiostro (zen-ga, sumi-e e calligrafia) fu praticata nei monasteri zen come disciplina per riconnettersi con la verginità originale della non-mente, manifestando visioni ardue e selvagge da cui trapela lo Spirito dell'Interiore, le quali inducono ad assaporare lo "smisurato", la "grande Immagine senza forma" del Tao. Invece le "immagini del mondo fluttuante" sono a misura della superficie del mondo, di un effimero (fluttuante) che, pur percepito come tale, invita ad un coinvolgimento estetico dei sensi, collezionando il piacere dell'immagine, estensivamente replicata a beneficio di un vasto pubblico. La nascente borghesia apprezzava grandemente quelle stampe che raffiguravano i giochi dei sensi, il divertimento del teatro popolare, la vita della grande città; inoltre, l'anima agitata dall'impegno quotidiano poteva rilassarsi nella contemplazione delle saporite cartoline della Natura. Quelle dell'ukiyo sono produzioni d'alto artigianato, in cui la decorazione non è fine a se stessa, ma è espressione di un raffinato senso mediano in cui nulla eccede. I maestri di quest'arte (soprattutto Hiroshige e Hokusai) sono riusciti ad essere artisti senza attizzare il fuoco mistico della creazione, proprio perchè hanno fatto della modestia un virtosismo. Così hanno potuto raccontare le mille storie, senza venirne consumati; agendo da dietro le quinte dell'Arte, hanno avuto il valore d'aver perfezionato l'inquadratura, elaborando un linguaggio quasi fotografico di grande raffinatezza. Seppure noi passiamo di fronte alle loro opere mantenendo naturalmente la distanza, non potendo percepire il "grande brivido" dell'Arte, comunque la nostra anima si gratifica nella contemplazione di una straordinaria maestria formale ed estetica.

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