Da venticinque anni il mio atelier è su strada e aperto al pubblico; anche per questo ho acquisito una notevole esperienza riguardo al funzionamento della mente di massa. Per “mente di massa” intendo un complesso di attitudini, schemi e reazioni che procede automaticamente, senza il beneficio di quell'attività originale e più o meno cosciente che risponde all'individualità. Ogni essere umano afferma orgogliosamente di essere individualmente unico, e tuttavia la maggior parte delle persone si comportano esattamente nello stesso modo, reagendo agli stimoli con risposte codificate dalla “mente di massa”; ossia dormono il sonno dell'ovvietà lasciandosi condurre negli stessi sogni, fondamentalmente sgradevoli. Da ciò viene ogni male, fino ad ogni dittatura e ad ogni crimine scellerato.
Tale attitudine risulta per me evidente quando queste persone si trovano di fronte all'Arte, che è invece, per definizione, il frutto di un sogno individualmente lucido, che al suo più alto grado diviene universale. Non possono restare indifferenti, perché tutto ciò che è vivo (e l'Arte deve respirare, altrimenti è tutt'altro) causa una risposta vivente; però, poiché mancano di quella maturazione individuale che li renderebbe spontaneamente atti a rispondere, si chiudono in modo sprezzante. Perché non trovano in se stessi nulla con cui rispondere, soprattutto perché si sentono ignoranti e feriti da questo.
In effetti ignoranti lo sono davvero. Tuttavia potrei dire: che c'è di male nell'ignoranza? Chi può essere più ignorante di me riguardo al frutto della creatività che mi attraversa? Di tutto ciò che creo, non ne so nulla; non so perché né come viene, e non so farlo ma solo lasciarmi portare. Lavoro sempre senza un progetto, in totale agnosia, approfondendomi nel caos sino a che da solo partorisce un'armonia, e alla fine il significato lo intuisco perfettamente per empatia. Ma questa è la più sana ignoranza, in cui l'individualità è maturata sino a farsi da parte, riconoscendo protagonista ineffabile il mistero. Ignoranza che rende morbidi, sensibili, ispirati, capaci di partecipare e giocare come bambini saggi.
c'è ignoranza umile come la tua, che ti poni strumento nelle mani del Divino e c'è ignoranza arrogante come quella di tanta gente che passa e va con tanta fretta di ... fare fare fare e non pensare... Una bella differenza!
RispondiEliminauna differenza enorme, per questo ho voluto scrivere una serie di post sull'ignoranza. ma se certamente è perniciosa l'ignoranza non innocente e brutale, è anche dannosa l'illusione di sapere. ci vuole un cuore aperto, che sa di non sapere... allora più nulla è sconosciuto. un abbraccio
RispondiEliminainfatti per ignoranza umile intendevo il "sapere di non sapere" di Socrate. saluti
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