La Storia mostra,
con abbondanza di esempi, che quando gli artisti sono più creativamente vitali e
si riuniscono, promuovono un significativo rinnovamento che investe ogni
aspetto della società e del costume. Tale trasmissione avviene in modo
spontaneo quanto misterioso, e può occorrere del tempo prima che se ne possano
apprezzare gli effetti. Più è alta la fiamma dell’arte, tanto più rapidamente
accende gli stoppini dell’anima degli uomini.
Si può anche valutare che la
migrazione degli artisti in aree depresse risolleva le stesse dal degrado,
formando centri pulsanti e operativi da cui si diffonde, in modo ribelle, la
nuova cultura. Questo è avvenuto, ad esempio, dagli anni Quaranta nel Village
di New York, continuando ad estendersi in molte città americane. Lo stesso si
era prima verificato a Parigi, nelle fucine di Mont-Martre e Montparnasse dove,
lavorando al crogiolo dell’anima creativa, si forgiò l’istinto libertario
dell’uomo moderno.
Attualmente, l’esempio evidente di tale processo è Berlino
dove, pur nella confusione che attanaglia l’arte contemporanea, gli artisti si
sforzano nel dare nuovi impulsi. In fondo agli artisti importa poco che il
sistema economico li utilizzi come agenti del risanamento per innalzare gli
indici del mercato immobiliare, se trovano l’occasione per lavorare ed esporre
in modo quasi gratuito. Da altre parti, quasi ovunque per la verità, si fa di
tutto per rendere impraticabile la vena creativa.
Tuttavia l’arte pretende la
maggior condivisione, perciò aborre i ghetti ma non cresce a meraviglia neppure
nelle oasi. L’ambito più appropriato della sua coltura è il cuore dell’uomo, in
modo che da lì, dal sacello palpitante dell’individualità, possa propagarsi
viralmente contaminando benignamente l’umanità intera. Infatti tutti i cuori
sono universalmente connessi nel mistero dell’Anima, e al livello del cuore gli
antibiotici (anti-bios ossia anti-vita) della mente non hanno effetto. Questa è
l’inesausta speranza, e non è poi tanto peregrina, se basta accendere una
candela per disperdere anche la coltre più greve dell’oscuramento.
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