Satvat - La Fonte Unica - acrilico su tela |
A fronte del mio percorso creativo e didattico, dopo aver molto
lavorato e condiviso sulla meditazione nell’arte e sulle virtù terapeutiche
dell’artisticità, ritengo che l’arteterapia possa essere uno straordinario
strumento evolutivo per ogni essere umano. Non solo per chi è riconosciuto malato, ma per chiunque desideri
realizzare la più alta salute della reintegrazione nel Sé, in senso olistico, poiché
pone in essere quelle caratteristiche archetipiche, alchemiche e filosofiche
che corroborano l’esperienza di ogni autentica trasformazione interiore e
spirituale.
I concetti di cura e di guarigione vengono automaticamente
associati a stati patologici del corpo e della mente. Ma l’essere umano è
afflitto da una malattia che è tanto inconscia da non essere percepita, sebbene
i suoi effetti minano il benessere individuale e la qualità di ciò che viene
socialmente condiviso. Si tratta della in-fermità dell’anima la quale, imprigionata
dalla personalità, è resa incapace di fluire con il moto universale ed empatico
dell’Esistenza. Così l’uomo, a dispetto delle sue potenzialità, vive al
minimo non riconoscendo se stesso e
rendendosi orfano della propria appartenenza vitale. Perciò si spinge nella
vita con fatica, orgoglio e frustrazione, indossando maschere e soffocando i
suoi talenti naturali.
La prima necessità di guarigione riguarda l’anima,
perché il corpo e la mente, che visibilmente accusano lo stato di disagio, sono
le sue estensioni sul piano fisico e psichico. L’anima è la radice nascosta di
ciò che siamo; se viene ignorata o tradita, la pianta dell’uomo diventa debole e
si curva su se stessa, le foglie avvizziscono quindi non può assorbire la luce,
si scorda persino che avrebbe potuto fiorire. L’arte, come specchio dell’anima,
può aiutarci a ritrovare tale radice per portarle e trarne nutrimento; ma non
si tratta di un oggetto inerte, dato che insegna ad alchemizzare in linfa le sostanze emotive del subconscio
come fa la pianta con i minerali dispersi nel terriccio. Perciò l’arte, nel
senso polivalente della sua esperienza, è sempre occasione di una guarigione ed
è giustamente inquadrabile nell’ottica dell’arteterapia.
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