L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

venerdì 21 febbraio 2014

Arte e buonsenso


In un mio racconto, che ho pubblicato un po’ di tempo fa in questo blog, ho raccontato di una addetta alle pulizie che faceva piazza pulita di una istallazione d’arte contemporanea scambiandola per un accumulo di sporcizia. L’altro giorno è accaduto che una signora incaricata di pulire la sala Murat di Bari, in occasione dell’allestimento di una mostra, ha effettivamente mandato in discarica cinque opere d’arte contemporanea costituite da cartoni e pezzi di sughero scribacchiati. 

Oltraggio all’arte? Oppure semplice innocenza del buonsenso? Credo che se a un pezzo di cartone raffazzonato viene attribuito un valore di 15000 euro (valore di ciascuna delle cinque opere), la cosa dovrebbe indurre ad una riflessione. Innanzitutto su cosa è realmente arte, dato che quello che può essere scambiato per spazzatura probabilmente lo è, o almeno è difficile pensare che abbia la dignità creativa dell’arte. Ma siamo ormai abituati a questo spaccio insensato di brutture da parte dei pusher del mercato dell’arte, che è il cancro che divora la cultura, e l’imperdonabile sofisticazione non suscita (purtroppo) le legittime rimostranze, anzi non mancano coloro che, complici o solo ignoranti, la giustificano o addirittura la osannano in nome di una arbitraria libertà d’espressione. Un vino adulterato è robaccia, ma guai a dirlo della cattiva arte! 

Perdonate la franchezza, ma credo che l’addetta alle pulizie in questione si sia comportata né più né meno come il bambino della favola del Re nudo, e che come tale sia innocente. Non direi lo stesso degli artisti e dei curatori che promuovono l’avvilimento brutale dell’arte, divenuto ormai dominante. Chi intende dominare un popolo per prima cosa procede a distruggere la sua cultura, ed è quello che si sta facendo con questa arte-spazzatura, con la politicizzazione e l’ossessione finanziaria della pseudo-arte contemporanea, con i tagli alla cultura vera e con l’eliminazione dell’insegnamento artistico nelle scuole (già mal fatto e sofferente). Personalmente mi diletto a sognare che una schiera di addetti alle pulizie, per semplice buonsenso, proceda all’eliminazione degli obbrobri che l’arte contemporanea ci propina e a caro prezzo. Pensiamo ad esempio a quel gigantesco corno rosso istallato davanti alla Reggia di Caserta con un impiego iperbolico del denaro pubblico. 

Per fortuna gli addetti alle pulizie si danno da fare. Uno ha stuccato un buco nel muro del Mart, il Museo dell’arte di Ravenna, chissà come mai senza accorgersi che si trattava di un’opera d’arte. Un po’ di tempo fa, al Palazzo Reale di Genova, una signora delle pulizie vuotò un posacenere pieno di cicche maleodoranti senza capire che faceva parte dell’istallazione di un famoso artista, il quale ottenne uno spropositato risarcimento. Ma certo non bastano gli addetti delle pulizie per sanare lo scempio. Tutti noi dovremmo ritrovare il buonsenso e la capacità critica, insieme alla genuina sensibilità artistica che riporti in auge un’arte che nutra l’anima e renda feconda la visione.

Il mio racconto: