L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

martedì 24 luglio 2012

Intensivo di mu-painting

Satvat - Alchimia della visione, 2012

Il 4 e 5 Agosto si terrà presso ART&VITA l’intensivo di mu-painting. Questo stile pittorico astratto è il culmine delle mie comprensioni nell’ambito della pittura, che riflettono la meditazione sullo Spirituale nell’arte tanto nella Pittura Moderna che nell’antica Pittura Orientale, con particolare riferimento allo Zen e al Taoismo. La mu-painting calca, in modo originale, la Via della meditazione creativa, mostrando come la pittura possa essere un’occasione straordinaria per meditare nell’Arte, e creare in modo rilassato, spontaneo e vividamente ispirato.

Durante l’intensivo si procederà con giocosità e profondità a dissipare i blocchi che si oppongono all’espressione del naturale talento creativo, volgendosi all’interno per attingere saggezza e ispirazione dalla Sorgente. Da ciò si scoprirà che il talento è una dote naturale e connessa alla rispondenza all’essere, che viene rimossa dai giudizi, dalle censure e dagli schemi che imponiamo a noi stessi e quindi alla nostra espressione creativa. Passando consapevolmente il battesimo del caos e giungendo al di là di questi tormenti, la pittura viene facile e gioiosa, con la sua intima motivazione che arricchisce l’anima con l’arte della visione e con la consapevolezza del Sé. Allora le forme divengono flessuose, multidimensionali e armoniche, mentre i colori sprigionano bagliori che testimoniano emozioni più alte e raffinate.


Per informazioni e iscrizioni
info@satvat.it
Tel. 3394130671

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lunedì 16 luglio 2012

La psicopatologia della funzione

Satvat - Estasi di Luna - acrilico su tela

Oggi il compito primario di ogni essere umano è quello di ricordare la virtù dell’Ispirazione. Senza Ispirazione siamo ridotti a pupazzi di carne animati da desideri automatici e compulsivi, schiacciati in un meccanismo di causa e effetto senza possibile libertà. Eppure ormai nessuna parola risulta più strana, incomprensibile, dato che è confusa nella nebbia prodotta dalla dimenticanza di noi stessi. Se dico ISPIRAZIONE, qual è la reazione automatica? Disorientamento, sfiducia, addirittura il sospetto di qualche raggiro misticheggiante. Abbiamo scavato tanto profonda la trincea per difenderci dalla vita, prendendo volentieri i materiali dell’esteriorità per costruirne i muri, da esserci totalmente estraniati nell’incantamento plastificato della funzione, unico "valore" riconosciuto.

Se l’Ispirazione sgorga da dentro, come esaltazione nel presente che dilata l’anima individuale in osmosi con la grandiosità universale e creativa, la funzione è invece schiava dell’imposizione esteriore che tende al futuro, una sciocca manipolazione che ci espropria di tutto ciò che è reale. Anche il corpo è vissuto come funzione, non come mistero vivente, e soprattutto si sviluppano le funzioni della mente; da ciò viene l’ossessione per la tecnologia e per il denaro, cose massimamente funzionali, rimanendo ben poco altro; il senso esistenziale e profondo della nostra presenza è completamente assente. Vi invito a chiedervi che cosa è e che spazio ha nella vostra vita, ciò che è libero dalla funzione. Da cosa vi lasciate profondamente toccare, attrarre senza scopo alcuno, ispirare?

Ogni civiltà del passato ha pregato – in modi più o meno maturi, certo incorrendo in abbagli – l’Ispirazione: volgendosi agli Dei, al mito, all’arte, ai sogni, ala Natura. Non è spaventoso che noi adoriamo solo la funzione? Stiamo facendo della nostra vita un campo sterile, psichicamente infettato dalla funzione, agitato per piccolezze che attendono risposte preconfezionate e soddisfazioni meccaniche; tanto siamo ossessionati da giochi politici e profitti. C’è ancora posto per l’impeto dell’anima, per il genio, per l’amore, per l’avventura, per l’utopia? Anche l’arte viene riconosciuta principalmente come funzione d’investimento finanziario. E molti sedicenti artisti seguono la funzione anziché l’Ispirazione, applicando metodologie imitative e collaudate per tentare il successo con ciò che vende, in base agli impulsi automatici, funzionali, di un pubblico sempre più massificato.

Ma proprio l’arte, originata dall’Ispirazione, è puramente libera dalla funzione. Forse mai come oggi il compito degli artisti – quelli veri – è eroico e ingrato: vendono specchi nel paese dei ciechi. Tuttavia rifiutano coraggiosamente la funzione per essere autentici e ribelli, rispondendo all’autenticità del Sé e all’Ispirazione. Vivendosi come laboratori dell’alchimia creativa, mostrano la Via all’Anima, con l’arresa fiducia di poter risvegliare l’Artista Interiore che è presente in ogni essere umano; perché, davvero, nella prigione della funzione, ossia senz’Anima, non c’è alcuna speranza.

mercoledì 11 luglio 2012

Liberare il flusso creativo

Satvat - Pegaso - gioiello-scultura, 2012
Secondo il mito, il cavallo alato Pegaso - messaggero degli Dei - colpisce con lo zoccolo la roccia liberando il flusso della fonte a cui vanno ad abbeverarsi i poeti. Ed è proprio così che succede: la discesa dell'ispirazione rompe la dura scorza che imprigiona il libero fluire dell'anima. Quando accade, si diventa naturalmente poeti, potendo partecipare al mistero poetico dell'Esistenza. Allora tutto rivela il volto nuovo della profondità, più luminoso e saggio, che si mostra vanificando la piatta apparenza e risvegliando l'energia della Vita.

Per questo è tanto significativa la scoperta della creatività artistica, che ci rende sensibili e saggi facendoci assaporare gli autentici ed inalienabili tesori, i quali restano dimenticati se si vive al livello della banalità superficiale. Scoprendoli, troviamo dimensioni inaspettate di noi stessi e il naturale talento che può guidarci ad alchemizzare le emozioni, sino alla comprensione dell'oro che è solo sepolto dalla coltre di piombo dell'ovvietà.