L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

mercoledì 31 agosto 2011

L'artista nuovo

L'artista nuovo:

 E' un ribelle che riconosce l'unica autorità dell'Ispirazione.
Vive autenticamente e responsabilmente le proprie emozioni.
Rivendica la sua  individualità, la sua libertà e la sua autodeterminazione.
Approfondendosi nell'intuizione, si scopre universale.
Apprende ed applica l'alchimia dell'energia e della forma.
Trasforma il suo lavoro trasformando se stesso.
Non duplica la realtà, falsificandola, ma crea una realtà nuova vivendola.
Non si proietta verso un risultato, bensì celebra spontaneamente la creazione del qui e ora.
Non è mosso dall'orgoglio, bensì dall'innocenza.
Crea in connessione con la Sorgente, e facendolo dimentica se stesso.
 Dimenticandosi di sé scopre Chi è.
Si guarisce esprimendo tutto ciò che c'è.
Fluisce spontaneamente con tutto quello che c'è, senza interferire con la mente.
Non cerca affatto la perfezione, ma ama e lascia accadere nell'imperfezione il massimo bene.
Tale imperfezione creativa, essendo il massimo bene, guarisce.



martedì 9 agosto 2011

La grande pittura cinese a Roma

Dipinto di Huang Binhong

Una magnifica mostra a Roma dei maestri della pittura moderna cinese. Bene allestita, guida ad assaporare alcuni dipinti ad inchiostro e colore che mantengono il tesoro inconfondibile della pittura tradizionale cinese,  aprendosi però alla modernità e confrontandosi anche con le potenzialità liberamente espressive che la pittura occidentale ha rivendicato dalla fine dell'800.

Credo sia una rara occasione per apprezzare il lavoro di grandi artisti cinesi, quali Ren Bonian, Qi Baishi, Huang Binhong, Jiang Zhahohe, Pan Tianshou, Li Keran. Le loro opere, delicate ma straordinariamente dotate di nerbo interiore, trasmettono l'intuizione folgorante del Tao che si riflette nella pittura del paesaggio (concertazione classica di yin e yang), nei ritratti e nelle forme della natura.

Dulcis in fondo, la mostra è gratuita! Peccato però che non sia stato approntato il catalogo.

OLTRE LA TRADIZIONE
I maestri della pittura moderna cinese
Palazzo Venezia - Roma
23 giugno - 15 settembre

domenica 7 agosto 2011

I prossimi appuntamenti di ART&VITA

Su http://arte-vitainteriore.blogspot.com la presentazione dei prossimi corsi di ART&VITA

DAL CAOS ALL'ARMONIA - 17 settembre

PITTURA NEO-ZEN - 18 settembre

link:

Il recupero creativo 3

Satvat - Fuori è dentro 2 - acrilico su tela

La prima cosa importante da fare consiste nel darsi delle occasioni di voluttuosa pigrizia in cui distaccarsi dalla frenetica routine quotidiana, per stare un po' con se stessi e dedicarsi a piacevoli facezie; in tale rilassamento l'artista-bambino prende confidenza di sé ed accumula le forze. Ma nel disporsi a far questo incontriamo già il primo no che ci imponiamo: siamo sempre terribilmente indaffarati, il dolce far niente sembra proprio improponibile, ingiustificato ed anche un po' colpevole. Ci sentiamo degni di rispetto solo se siamo occupati e produttivi, ed inoltre siamo abituati a sfuggirci; è strano: siamo stati talmente allontanati dalla nostra anima che spesso siamo più a disagio con noi stessi che con chiunque altro. Per questo il recupero inizia esattamente da qui.

L'interiorità è un territorio fertilissimo ed indicibilmente ricco di semi creativi che però restano allo stato latente, se non si procede a risvegliarli. Basterebbero il nostro amore ed una profonda fiducia, ma i nostri condizionamenti ci precludono una via tanto semplice e diretta; c'è quindi bisogno, almeno inizialmente, di intensificare la ricerca delle più opportune sollecitazioni: frequentare le mostre d'arte, scegliere con accortezza le nostre letture, i film e gli spettacoli da vedere, visitare luoghi ricchi di ispirazione; è particolarmente utile partecipare a qualche tipo di seminario creativo. Ci si dispone così ad imparare, ma l'apprendimento artistico, volgendosi all'anima, è radicalmente diverso da qualsiasi approccio scolastico, che assume ed elabora una mole di informazioni per determinare un sistema di conoscenze. Si tratta piuttosto di ricevere ispirazione per disfare i blocchi che impediscono all'artista-bambino di creare con gioia e naturalezza. Questo intendeva Picasso, dicendo che gli ci era voluta tutta la vita per imparare a disegnare come un bambino.

Abbiamo detto che gli artisti bloccati patiscono prevenzioni e gelosie verso chi si impegna a spezzare il circolo vizioso della mente-non-creativa; questo non solo li ostacola nella possibilità del loro stesso recupero creativo, ma rende in generale difficoltosa la condivisione dell'arte. Privati del supporto sociale, gli artisti in via di recupero incappano facilmente in una quantità di dubbi e malumori distruttivi riguardo a loro stessi ed al loro lavoro. Il modo infallibile per uscire da tale impasse è quello di mollare sempre più le identificazioni egotiche, comprendendo che la creatività non è un lavoro ordinario che attende un compenso (puntando alla fama o alla ricchezza), bensì è , come ha scritto J. Cameron: - il dono che la Natura (Dio) ci ha fatto. Usare la nostra creatività è il nostro dono a Dio (alla Natura) -. Con tale comprensione si viene raccolti da un enorme flusso di energia, che è quello della Vita stessa, il quale ci innalza oltre i nostri limiti, verificando anche - come abbiamo detto - degli aiuti impensati. Si può giustamente godere del successo, ma giunge più facilmente in modo inatteso, quando non manca ossessivamente poiché si sta godendo la pienezza della creazione.

Tratto dal nuovo libro di Satvat RIPRENDIAMOCI L'ANIMA! in corso di scrittura.

lunedì 1 agosto 2011

I prossimi corsi di arte e meditazione con Satvat

- DAL CAOS ALL'ARMONIA -
Sabato 17 settembre dalle ore 12 alle 18

- PITTURA NEO-ZEN -
Domenica 18 settembre dalle ore 12 alle ore 18

Satvat - Sigillo sulle onde del mutamento - acrilico su tela

Questi due seminari sono vivamente sinergici, anche se ciascuno di essi è completo in se stesso, e può essere scelto singolarmente. Insieme sperimenteremo la potenzialità armonicamente creativa del caos. Siamo stati educati a negare il caos, dentro e fuori di noi, ma esso è uno dei poteri più grandi dell'Anima e della Vita; sono proprio il rifiuto che opponiamo e la nostra inconsapevolezza a portarci a viverlo tragicamente, franando in modo involutivo e senza speranza. Nietzsche ha scritto che ci vuole del caos per dare origine ad una stella danzante, ma anche noi dobbiamo imparare a danzare sull'onda selvaggia del caos; e possiamo farlo, connettendoci meditativamente e fiduciosamente con il nostro centro, che è il centro dell'intera Esistenza. Allora saremo saggi - perché l'Esistenza è massimamente saggia - e creativi - perché l'Esistenza è massimamente creativa - e sapremo dare vita al nuovo - perché l'Esistenza si rinnova incessantemente.

Come per ogni essere umano, per l'artista la maturazione nel caos è fondamentale, poiché rende  vero ciò che egli crea, intonandolo alle correnti poderose dell'Anima e della Vita; in tal modo l'opera d'arte sfugge al controllo limitante della mente, divenendo ricca, multidimensionale, pulsante e ispirativa. Scolasticamente si impara a dipingere inseguendo un'idea di perfezione, e così possono crearsi solo delle superfici estetiche, senza profondità, prive di Anima. L'arte - come la Vita - richiede coraggio, intuizione e verità. Ma, come dicevo, bisogna imparare a cavalcare consapevolmente l'onda grossa, altrimenti ci si schianta. 

Molti artisti moderni hanno riconosciuto il valore irrinunciabile del caos, ma si sono arenati nella disarmonia urlante, imponendovi spesso il sigillo corrotto dell'edonismo negativo. In modo più spiritualmente maturo hanno saputo agire altri grandi artisti, molti dei quali avevano appreso le lezioni dell'arte meditativa dell'Estremo Oriente, in particolare della pittura. Perché la pittura può essere specchio dell'anima: meditando nello specchio si incontra inizialmente il caos dell'apparenza, ma via via la polvere si dissolve ed emerge lo splendore. Perciò si è detto: la pittura è Zen.

Il recupero creativo 2

Satvat - Universal web, basic istinct

Invece gli artisti - tranne i pochi dei quali si rispetta più il successo che l'espressione dell'anima - vengono emarginati e bollati con le stesse prevenzioni con cui gli artisti bloccati giustificano il loro rifiuto a coinvolgersi artisticamente ed animicamente: si pensa che per voler essere artisti bisogna essere infantili, irresponsabili, illusi, egocentrici, perversi, inaffidabili, pazzi, sessualmente agitati, psicologicamente instabili, eccessivi, dipendenti da alcol e droghe, sregolati in ogni cosa, ammalati di solitudine, incapaci di combinare qualcosa di buono nella vita e di creare ricchezza. A ben guardare queste idee malsane e ridicole sono quelle che serrano pesantemente la soglia che si apre sull'anima; infatti il benpensante rinnega la propria anima poiché teme di incorrere nella follia e nell'ostracismo sociale. 

La cosa triste è che tanti artisti hanno accolto come proiezione dell'Ombra ciò che abbiamo descritto qui sopra, alimentando magari la gloria dell'arte ma incorrendo in vite miserabili; e molti altri vagolano con un piede di qua e uno di là della linea di demarcazione che separa la consuetudine borghese dal loro sogno di creatività, divenendo terribilmente frustrati ed incapaci. L'essere artista non dipende affatto dal successo che si riscuote, è piuttosto il coraggio e l'esultanza di seguire il proprio cuore, incontrando se stessi e muovendosi assecondando la necessità interiore. Solo per alcuni questa spinta è talmente forte da divenire un'essenziale scelta di vita, ma per ogni individuo il “recupero creativo” può essere una vera benedizione, un'integrazione che va a sostenere e ad illuminare ogni esistenza che si è scelto di vivere.

Non è mai troppo tardi per ascoltare il richiamo dell'anima-artista, che potrebbe condurre ad iscriversi ad una scuola di danza o di recitazione, o a prendere in mano i pennelli e i colori, o a lavorare la creta, o ad imparare a suonare uno strumento, o ad iniziare finalmente a scrivere il libro le cui parole abbiamo rimuginato per anni in ordine sparso. Questo volgersi a se stessi, decidendo di rispondere alla pressante domanda interiore che si è ignorata per tanto tempo, può donare la più alta soddisfazione. Tuttavia chi si desse il consenso di avviarsi su un percorso di “recupero artistico” si troverebbe inevitabilmente ad incappare in una copiosa serie di difficoltà, che rischierebbero di scoraggiarlo. 

Oltre ai fantasmi delle proiezioni mentali di cui già abbiamo parlato, una delle cose più difficili che l'aspirante artista deve affrontare è la vergogna: di esporsi, di rendersi vulnerabile, di non sentirsi all'altezza; tutto ciò è accompagnato da bruciori dell'anima che rinfocolano tutte le antiche vergogne che egli ha patito fin da quando era bambino, quando i parenti, gli insegnanti, e persino gli amici, avevano sminuito i sui fermenti creativi.

L'artista interiore è un aspetto importantissimo dell'anima, e come lei è simile a un bambino, perciò è suggestionabile e, seppure la sua natura sarebbe naturalmente espansiva, in fondo basta poco per indurlo a contrarsi; essenzialmente avrebbe bisogno di un'atmosfera amorevole per fluire e crescere, ma il confronto con l'esterno gli giunge sempre penosamente spinoso. L'artista bloccato che lavora al proprio recupero non può contare neppure sull'appoggio dei propri amici, se questi rimangono artisti bloccati privi dell'impulso al riscatto; in tal caso essi non possono che scoraggiarlo, con critiche e bocciature più o meno velate. 

Per poter andare avanti bisogna procedere responsabilmente e contando primariamente su se stessi e sulle proprie esigenze interiori, dando alla propria anima tutta l'amorevolezza, l'autostima e le giuste opportunità di esperienza che le sono necessarie. Intimamente sappiamo ciò di cui avremmo bisogno, però stentiamo a concedercelo, perciò siamo diventati esperti nel posporre: oggi non possiamo, ma domani, forse, troveremo il tempo. La verità è che il domani non viene mai, è sempre oggi, e se non diamo oggi il nutrimento necessario alla nostra anima continuiamo a farla languire. Come si vede, il recupero creativo è un intenso processo globale che interessa l'intima potenzialità evolutiva dell'individuo, che deve confrontarsi con tutti i no, le ferite ed i condizionamenti; perciò è tanto prezioso.