L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 30 luglio 2016

Le rose del Paradiso Terrestre


William Blake - frontespizio di Jerusalem

Se il primo e il secondo racconto del mio nuovo libro La prova del Genio sono rispettivamente saturati dalla polarità yin e yang (quello su Paganini sprigiona il Fuoco, maschile e ascendente, mentre quello su Redon fluisce con l'Acqua animicamente emozionale), il terzo racconto, intitolato "Le rose del Paradiso Terrestre", presenta invece la potenzialità della congiunzione tantrica. Infatti questa storia, che coinvolge William Blake evidenziando la potenza visionaria delle sue comprensioni, mostra come i poli energetici del maschile e del femminile giungono a fondersi nel campo misterico dell'Anima. 

Ho tratto lo spunto narrativo da un episodio della vita del visionario artista inglese, e anche ho dato voce fedele ad alcune delle sue comprensioni piu' brillanti, ma la soglia iniziatica del mio racconto e' la figura immaginifica di sua moglie Catherine, trasfusa nella Entita' della compassione che Blake ha chiamato Eritharmon. Il veicolo dell'esperienza e' invece un personaggio del tutto inventato: un fabbro ignorante che, toccato dalla presenza spirituale che emana dalla coppia dei Blake, trova un modo impensato per accedere ai Misteri ed evolvere.


Ho scritto "Le rose del Paradiso Terrestre" seguendo l'ispirazione della magia sessuale che riunisce il maschile e il femminile nella realizzazione dell'Unità originaria. Però certamente non è  un racconto erotico, dato che i sensi accompagnano solo sui primi passi che accedono al Mistero. Le individualità dell'uomo e della donna sono essenzialmente intese come gradini per l'ascensione, e l'intero processo si svolge al livello animico dando impulso alla genesi di una visione superiore non più dualistica. 

Da tale comprensione unitaria traspira il senso profondo che intuisce il mondo della dualita' come lo svolgersi di un fenomeno olistico atto a suscitare la pura forza della visione e a sprigionare la forza creativa. In sacrificio di sé, nel proprio laboratorio interiore quanto nelle sue opere, l'uomo diviene un vero artista in grado di manifestare innocentemente l'accadere gioioso e saggio della vita.

William Blake - Pieta' per Adamo e Eva - 1795

giovedì 21 luglio 2016

Il demone di Redon

Odilon Redon - San Giovanni


"Il demone di Redon" è il secondo racconto del mio nuovo libro "La prova del Genio". Mentre il carattere del primo racconto (dedicato a Paganini) è focoso e decisamente yang, qui il tono è più contemplativo, colto da una prospettiva femminile. Per questo la narrazione procede dal diario immaginario di Camille, la moglie di Odilon Redon. Nel sentimento di intimita' che pervade il racconto, il prendersi cura della donna dona l'atmosfera propizia dove l'artista affronta la piu' conturbante delle sue visioni. Nella vicinanza osmotica dell'amore, l'uomo evita di lottare disponendosi a guardare dritto in faccia il suo demone. Infine egli si arrende al mistero, e perciò puo' penetrare in esso fino a scovare nell'oscurità lo splendore nascosto. Però si rende necessario accantonare la paura affinché la prova venga affrontata con fiducia, ed è proprio nella suprema fiducia che può essere trascesa l'illusione della finitezza e della morte.

Odilon Redon - Il pallone-occhio

Questo viatico alchimistico della coscienza viene simbolicamente raccontato presentando la vicenda umana e artistica di Odilon Redon,  che inizialmente fu un prodigioso pittore dell'Opera al Nero. I suoi disegni di quel lungo periodo, tracciati prevalentemente col nero del carboncino, mostrano i mostri estraniati e spesso ghignanti delle fermentazioni della psiche agitata nel processo della Nigredo. Poi accadde qualcosa, il Nero fu improvvisamente trasceso e la sua pittura fiori' splendidamente con aure vividamente cromatiche. Anche le figure del suo immaginario mutarono radicalmente assurgendo agli aspetti ieratici del Mito.

 
Odilon Redon - Pegaso e le Muse

In modo meravigliosamente intuitivo, il mio racconto coglie proprio il momento significativo di questo passaggio, che equivale a un balzo quantico della coscienza. E certamente tale passaggio è esemplare e fondamentale per ogni essere umano, poiché è quello che segna la fioritura spirituale dalla buia notte dell'anima. Questo è ciò che mi ha ispirato ed ho inteso raccontare.

martedì 12 luglio 2016

Il trillo del diavolo



"Il trillo del diavolo" e' il primo dei quattro racconti che compongono il mio nuovo libro LA PROVA DEL GENIO. Scrivendolo sono disceso nei meandri luciferini della creativita', nel grembo oscuro da dove si sprigiona la magia della musica, e in generale dell'arte. Questo e' quello che fa l'artista: si riconosce come angelo caduto nella tenebra della dimenticanza della Luce, proprio come il mitico Lucifero, eppure in qualche modo sa ancora di essere il portatore della Luce. Percio' fruga nella oscurita' col suo massimo desiderio, al fine di rintracciare lo splendore occulto, che puo' essere ignorato ma mai spento. Il suo intento e' quello di Lucifero che vuole nuovamente ascendere, che vuole sopra ogni cosa risplendere come una stella; percio', necessariamente, affronta una prova di vita e di morte per suscitare l'incantesimo. Non e' quello che deve fare ogni uomo?

L'artista consacra a questa impresa la sua vita spremendo con forza la volonta' generalmente sopita. L'artista vuol essere mago, spesso non sapendo che egli non puo' governare la magia, e questo e' il suo dramma. Quando egli evoca il potere della creazione, ecco che viene posseduto, consumato fino all'osso: cosi' e' la magia dell'arte, giacche' questa mostra all'uomo che egli e' infinitamente piu' vasto di se stesso. L'arte lo incendia e lo consuma per liberarlo finalmente dall'angusta gabbia dell'io.

Mentre scrivevo seguendo questo itinerario nell'interiorita' della Terra per cercare lo splendore sepolto, non sapevo ancora che il protagonista del mio racconto fosse Niccolo' Paganini, del quale conoscevo nulla; l'ho saputo solo quando il racconto era quasi concluso, constatando, a quel punto, molte supefacenti sincronicita'. Anche il titolo, che si era imposto sin dall'inizio, e' risultato incredibilmente congruo; infatti non sapevo che Il trillo del diavolo fosse una celebre sonata del luciferino violinista.

Pero', al di la' di tutto questo, il racconto tratta meravigliosamente della sfida che ogni essere umano deve affrontare per seguire il Genio che lo sprona ad evolvere verso la liberazione.

lunedì 11 luglio 2016

Il ruggito del Genio

A proposito del Genio, che è il tema del mio nuovo libro LA PROVA DEL GENIO, vorrei condividere questo mio scritto.
LA PROVA DEL GENIO sara' disponibile dal 15 Luglio


Come fiera invisibile
Nel mistero selvaggio dell'anima
Il Genio è in agguato 
In fondo alla notte senza luna
Quando i vetri della ragione
Sono infranti.
Non puoi dubitare
Quando balza ruggendo
La voce del profondo
Quando spalanca gli occhi gialli
Nel lampo accecante della rivelazione
Quando ghermisce le gracili creature
Dell'illusione.
Il suo manto scuro
Struscia l'elettrica carezza
Risvegliando all'incendio
Che brucia nelle fauci
E l'anima intera si accende.
Nel cuore silenzioso della notte
Si ascolta la sua risata irriverente
Di bambino gioiosamente mai nato
Di pazzo unto di saggezza
Di maestro di perdizione
Custode del tesoro.
Se chiamato non risponde
Se cercato sta nascosto
Se sognato è una pericolosa illusione:
Il Genio è il cacciatore
Della coscienza addormentata.
Fatti preda e sii grato
Poiché quando il falso è divorato
Solo resta ciò che non muore
Dove trovi te stesso
Nella gioia senza più paura.