L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

lunedì 28 maggio 2012

Creatività

Satvat - Così come sbocciano i fiori

Amo restare assorto
all’ombra del mio spirito
nella matura foresta
di licheni fluorescenti
tra gli alti fusti ondeggianti
rapiti in volute celesti
ebbri di linfa torrenziale
che giunge da espirazioni minerali
da spaziosi verdi recessi laggiù
ove monta il fuoco salino
d’effervescenza rispondente al richiamo.

Amo avvilupparmi nei fili di seta
fatti per ingioiellare
splendide gocce di rugiada
preso nell’elettrizzante carezza
che sbozzola l’anima mia
da ogni approdo dell’onda
frusciando in mare aperto
sulla cresta dei venti.

Ti dirò come viene:
viene fremendo nelle vene del drago
aurora spumeggiante nel miele
singulto tiepido di farfalla
abbecedario della divina ignoranza.

Ti dirò come viene
perché è anche il tuo diritto:
viene come ladro nella notte
come esca del profumato abisso
viene spremendo il seno Madre
compensando la fame antica
inanellando il ricciolo lucido dei capelli
mentre si poppa
la silenziosa nutriente vertigine
dell’attesa.

Ti dirò come viene
l’eredità nostra
che riscatta la tara della progenitura:
viene come vela senza battello
come fuoco di sterpi senza fumo
profumato d’incenso
viene nel Sole che asciuga le ombre
dove l’immobile pulsante lucertola
beve il calore sacro
singhiozzando smeraldi nella gola
per intonare il canto estivo
che ogni stella conosce
e ogni lucciola
ma noi abbiamo scordato.

giovedì 24 maggio 2012

Antidoto

Satvat - Universal web: basic istinct
Qual'è il sintomo più gravoso che contraiamo dal vivere questo scorcio di tempo frantumato, macinato dalla tirannia globalizzata che stritola le nostre vite negando ogni autenticità, ogni dignità ed ogni giustizia? A mio parere è una forte nausea, e purtroppo l'uomo non creativo tenta di allontanarsi da ciò che lo disgusta solo divenendo insensibile. Comunque, quale che sia la vostra risposta, in ogni caso ne risulta uno stesso malessere che non si può sopportare senza troppi danni.

Questo avvelena la nostra anima e il nostro sangue, rendendoci depressi, timorosi, reattivi, poveri di energia e di fiducia. Così dimentichiamo come si vive davvero e come si ama, implodendo in sacche buie di non-essere dove inconsciamente si aspira al suicidio. Però così non si può stare, aggiogati a questa malattia invalidante; dobbiamo trovare l'antidoto a tutto il veleno che ci fanno trangugiare. Non siamo effettivamente privi di risorse, ma dobbiamo nutrirle recuperando capacità e autostima.

Perciò oggi più che mai vale quanto disse Ray Bradbury - riguardo alla scrittura - ossia che con la carenza dell'impegno creativo "quello che succederebbe è che il mondo vi raggiungerebbe e proverebbe a disgustarvi. Se voi non scriveste tutti i giorni, i veleni si accumulerebbero, e voi cominciereste a morire, o a fare pazzie, o entrambe le cose. Dovete essere ubriachi di scrittura, in modo che la realtà non possa distruggervi". Infatti ogni pratica creativa - in ogni espressione dell'arte - trasforma alchemicamente la psicologia dell'uomo, elevandolo da servo espropriato a creatore ricco d'ispirazione.

Si potrebbe obiettare che i veri problemi sono più prepotentemente pragmatici, però quando si è ammalati si deve prima di tutto guarire, recuperando così le energie senza le quali non si può affrontare responsabilmente alcun problema. E per quella che è la mia esperienza, la pratica della creatività è la miglior medicina.

martedì 22 maggio 2012

Laboratori creativi a Orvieto - ART&VITA


Sto avviando dei nuovi laboratori creativi, di pittura e di scrittura. Le modalità sul seguente link:

Corso di Cristalloterapia



Verso la metà degli anni ’70, mentre stavo aspettando una svolta significativa del mio destino, mi trovai in un laboratorio orafo dove  i banchi da lavoro erano costellati da pietre multicolori, pronte per essere montate. Fu un vero satori, la chiamata che stavo aspettando e che ancora mi accompagna. Ero già pittore e amavo viaggiare nei mondi del colore, così mi accorsi all’istante di quei colori palpitanti, vivi e luminescenti, che rendevano i cristalli simili a scrigni variopinti in cui la Natura Maestra aveva celato chissà quali segreti. Ne fui stregato, e da allora mi occupai di decifrare quel mistero. 

A quel tempo mancava ancora un’esplorazione cosciente della cristalloterapia, e come informazioni trovai solo delle leggende medioevali in biblioteca, folcloristiche ma poco significative. Dovevo quindi sperimentare di persona, trovando il mio modo originale per comprendere e liberare le segrete energie occluse nei cristalli. Li sognavo la notte, e cominciavano a parlarmi. Imparai a conoscerli come fratelli e, mentre apprendevo le tecniche antiche dell’oreficeria per poter narrare le loro storie, iniziai farne i miei compagni di meditazione. Sono stati alleati preziosi per aprire le porte della percezione, per amplificare l’energia, per viaggiare sulla Via dei simboli, per curare. 



Quando la cristalloterapia divenne di pubblico dominio, e quindi diveniva facile trovare quanto all’inizio avevo fortemente cercato, scoprii che ero già stato investito della maestria dei cristalli, credo in virtù della mia totalità e dell’amore.  Allora iniziai a insegnare, per ampliare lo splendente cerchio dell’energia, e molti amici venivano a Heliotropio – il centro di meditazione  che gestivo a Roma insieme a Meera – per condividere le entusiasmanti esperienze con i cristalli. Ho intensamente operato come cristallo terapeuta per molti anni, e nel 1999 ho pubblicato il mio libro Cristalli, il Potere della Luce – Edizioni del Cigno. In qualità d’artista, ho anche sperimentato le potenzialità dei cristalli nell’arte spirituale, realizzando con questi moltissimi gioielli, sculture e totem personali, per trasmetterne le virtù con massima efficacia; a volte li ho anche inseriti nei miei dipinti.

Tutto questo mi rende consapevole e grato per l’aiuto energetico che la materia sublimata del cristallo, magica ampolla della Luce, può donarci, al fine di elevare le nostre frequenze per un maggior benessere e per una più brillante consapevolezza.


Il mio prossimo corso di cristalloterapia si svolgerà presso ART&VITA – Orvieto (TR)
Il 16 e 17 Giugno 2012

Per informazioni e iscrizioni consultare il sito
oppure scrivere a info@satvat.it

Ps: è possibile partecipare anche alla singola giornata del 16 Giugno, completando eventualmente il corso in una data successiva

venerdì 18 maggio 2012

Richiamo

Satvat - Mosaico esistenziale - acrilico su tela 2012

L’ingresso all’Eden è senza porta
architettura tonda d’orizzonte
che annulla la distanza
bacio piumato che deterge la fronte.

Non è un giardino cintato
un orto da coltivare
non c’è verso di sognare
solo fremito d’ali di Ricordo
senza il ricordante
e tiepido lume di fresco mattino.

Abbracciami nella notte
dal pertugio segreto celato nell’ombra
cola il tuo miele dalle mie ferite
sgorga zampillo di tenerezza abissale
blandendo il distacco dei giorni
mostrando la santa parola
che richiama il Tuo nome.

Ho inteso chiamarti
scuotendo il nocciolo di terra
tintinnando il sonaglio del cuore
aprendo vie di picco innevato
ho forse scordato
che il tuo nome mi chiama
attendendo da me l’eterna risposta.

giovedì 17 maggio 2012

Attesa

Satvat - Illuminazione del chiardiluna - acrilico su tela 2012
Attesa

Sono appeso a uno scampolo di destino
intarsiato nell’ala irrespirabile dell’attesa
ritraggo ami furbeschi di pensiero:
non è il caso di sperare ancora.
Consumo quanto mi è rimasto dell’illusione
sgranando un rosario di riflessione
di cui ogni seme è un fiore immanifesto
che riscatta l’orgoglio del giardino.
Questo cuore alita una scansione divina
qui lontano nell’Altrove
l’ Oltrespazio mi richiama
in attesa che null’altro attende
e vorrei ancora soddisfare l’inesprimibile
segnando il geroglifico segreto
ultima maschera
che l’attesa ricopre come neve.

mercoledì 16 maggio 2012

Eterno ritorno

Satvat - Idra danzante (rigenerazione) - acrilico su tela 2012

Eterno ritorno

Il liquore amaro dell’apocalisse
rastrella il cervellotico computo dei giorni
come foglie secche dal prato
sparse ancora dal vento di tempesta
e non so credere al manifesto di rami avvizziti
che propaganda una prossima Primavera.
Bisogna scendere all’umile terra
impastandosi con primitive materie
giù nel sacello interno verminoso che ingrassa
i granuli secchi delle semenze
farsi nulla
per filtrare con l’acqua in profondità inaccessibili
più dentro
per fiduciarsi nell’abbraccio Madre del prima.

Lascia che sia l’ineluttabile mistero
non chiedere
ritrovando il sorriso che galleggia sul gorgo:
solo ricordo vergine nel momento
dov’è impossibile temere
dov’è assente la prova
a volo d’angelo sospeso nel tuffo solitario
che espande nel cuore di ogni cosa.
Soprattutto non difenderti dalle trombe di Gerico
che incalzano il fiato tremendo dell’Inverno
lascia incrinare gli orpelli ghiacciati per alleggerirti
torna alla calda radice
nella tana di volpe nell’Anima
dove il focolare è acceso nell’occhio
dove s’avvilupano sospiri come germogli
-    e  si allungano senz’ombra
trovando la Via naturale.

lunedì 14 maggio 2012

Immagini del mio intervento a MEDITARTE




Tu proprio io inconoscibile

Satvat - Alchimia della visione - acrilico su tela 2012
 Tu proprio io inconoscibile

Un viatico silenzioso
immobile
sui fili spumosi del ricordo
e dell’assenza.

Tu che scorri
nel fuoco segreto
del mio sangue
Tu che sussurri all’orecchio
verità senza suono
Tu che resti presente
nella riserva al di là del tempo
-    Con ineffabile sorriso d’astro nascente
Tu
proprio io inconoscibile
rivela l’intima dolcezza
-    Come sboccio imprevisto e saggio
sorprendimi sino a liberarmi
dai vincoli dell’inchiostro
sulla pagina vergine dal destino.

Continuerò a narrarmi
-    Con schegge baluginanti del Creativo
-    Ammantandomi con il vello d’oro del mio mito
invitando amici
ad accarezzare il mio animale-pensiero
che balza come fiamma
dalla stalla ignota del Cielo
scorrendo nei caldi ritmi del Sud
mischiandosi alla polvere
santificandola con la bava profumata
di divino fervore
per lasciare forme ammiccanti
come pietre miliari dell’Altrove.

In questo Tu mi guidi
con delicata possenza
-    Per sempre estranea più vicina di un’amante
con primaverile languore
che frusta il giro arcobalenante della giostra
con squarci cristallini nel manto pietroso
-    In cui perdersi a capofitto nella trasparenza
con la domanda da prima del tempo
a  cui risponde il sorriso pieno-di-vuoto di Monna Lisa.

Ricordandomi di te
-    Proprio io inconoscibile
mi risveglio
assente
nell’Eterno.

sabato 12 maggio 2012

Oltreconfine n. 5


Sul nuovo numero della rivista di spiritualtà, arte e letteratura OLTRECONFINE è pubblicato il mio scritto su Van Gogh insieme a molti altri articoli interessanti, in particolare sulla Cabala.

Per informazioni e per reperire la rivista

mercoledì 9 maggio 2012

E' possibile (?)

Satvat - Viaggio della visione - acrilico su tela, 2012
Vorrei il mio viaggio con pace
e con amore
e libero fluire pollinoso nell'aria
e coltivare con gioia
sempre
lo sboccio dei fiori di loto
e compagni di strada
con occhi limpidi
e linguaggio a volo d'uccello
moltiplicati nelle esperienze.
E doni di semi
per piante sussurranti
e armi morbide
per annullare il nemico
(nella propria non-esistenza)
mai al di fuori di noi stessi
che non possano nuocerci.

E vorrei fosse amore
che ci corrisponde
non ideologie o parole
a specchio di insoddisfazioni o paure.
E' tanto bello
e in crescita di sole nascente
quando sucede.

E' possibile (?)
che desideri
e sogni
e naturali esigenze d'amore
siano argentea vibrazione collettiva
con coda di diverse meravigliose utopie
così che sia forza lo sguardo
e la carezza
e lo spazio dell'incontro.

E' possibile (?)
che il colore vinca definitamente
il grigiore in noi stessi
e lo scorrere dell emozioni l'aridità
e il gioco il bisogno d'essere schiavi
in qualche modo
e la fantasia la ripetitività
e la gioia del corpo
la paura di noi stessi
e il sentirci
la paura d'essere soli.

E' possibile (?)
che il sogno lucido vinca
lo stare alle regole corrotte
del triste gioco altrui.


Dai suoi meandri misteriosi, la mia libreria ha restituito questa poesia che avevo scritto nel 1978, toccandomi con la sua attualità.

sabato 5 maggio 2012

Genius loci

Satvat - Genius loci - acrilico su tela, 2012
In questo nuovo dipinto  ho inteso rendere omaggio alla città che mi ospita, Orvieto, e nello stesso tempo riflettere sul significato dell'ispirazione e della creazione artistica.

Tradotta dall'immaginazione, la cittadina medioevale si staglia sulla rupe di tufo, emergendo da una fluida natura silvestre. I suoi animali totemici, l'oca e il leone, manifestano anche una mia personale riflessione simbolica: in particolare, l'oca, che scaturisce come genio dalla lampada, cinge il pittore trasferendogli il potere immaginativo. Ho inteso raffigurare questo animale anche come citazione del koan zen sull'oca nella bottiglia.

Il pittore dipinge il suo quadro, mentre le volute dei colori dilagano oltre la tela librandosi nel cielo e congiungendo il Sole alla Luna. Sul ponte sottile della congiunzione vi è l'occhio di Horus, simbolo della visione, che trova corrispondenza con la sapiente cultura etrusca. Sopra il capo del pittore ho disegnato un imbuto, a significare la qualità ricettiva dell'ispirazione. Sembra anche che sia il pennello a disegnare il duomo, poiché ogni artista creativamente spirituale partecipa all'universalità formativa dell'Arte.

Il grappolo d'uva che sta appeso alla tela non solo caratterizza Orvieto, che è nota per il suo vino, inoltre allude al nettare estatico dell'arte e della vita.