L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 23 aprile 2016

Sogno e archetipo nell'arte



Salvador Dalì, come molti altri surrealisti, si è saldamente afferrato al proprio egocentrismo, da cui ha proceduto il suo “metodo spontaneo di conoscenza irrazionale, fondato sull’associazione interpretativo-critica dei fenomeni deliranti”. Però il delirio dovrebbe essere considerato al più come il prodotto transitorio di un mutamento di stato psichico, non è la materia prima dell’autentica alchimia interiore. Tale materia prima ha effettivamente la natura alienata del sogno, ma in un modo che è intimamente fecondato dall’archetipo; niente di meno consente il compiersi del processo alchemicamente creativo. Perché solo l’archetipo ha l’intrinseca saggezza che guida e sostiene, che procura sincronicità e rivelazioni. 

Salvador Dali' - Il grande masturbatore

Seguendo la Via degli archetipi si compone l’insieme, acquisendo l’integrazione che è il compito del processo di individuazione. Però il sogno, se vissuto inconsapevolmente, o addirittura celebrato, come fenomeno della schizofrenia individuale, è, al contrario, agente della frammentazione. Niente è più privato del sogno, quando esso non sia approfondito sino a pescare nel regno abissale ed universale degli archetipi, nell’inconscio collettivo teorizzato da Jung. Dalì, nonostante il suo genio, ha mostrato l’errore del surrealismo nell’esaltazione di “tutto ciò che di misterioso, di incomprensibile, di soggettivo, di unico mi passi per la testa[1]”. Questa enfasi dell’anarchia immaginativa individuale, non corroborata dal senso misterico degli archetipi, si traduce automaticamente nelle produzioni di un delirio nevrotico incapace di evolvere.

In definitiva, l’arte è uno specchio dinnanzi al quale l’artista, ma anche lo spettatore, indossano le maschere più fantasiose del sogno e dell’anima, sperimentando un gioco di identità miracolose e cangianti; se motivate dal senso archetipico, queste finzioni sensitive, gioiose o terribili, possono attivare energie e talenti che inducono a maturare la consapevolezza del volto originale, del Sé liberato dalla maschera.

Dipinto di Ernst Fuchs



[1] Dalla presentazione di S. Dalì per la sua mostra alla galleria Levy, New York, 1934

venerdì 22 aprile 2016

Arte della visione

Il contributo di Jung ha chiarito che l’espressione artistica può portare all’emersione dei contenuti simbolici e archetipici della psiche, i quali difficilmente trovano riscontro negli altri ambiti dell’esperienza umana, che per lo più viene subordinata alla logica coercitiva del compromesso sociale. L’essere umano vive nel mondo, assoggettato alle sue regole massificate, senza incontrare gli stimoli appropriati per approfondirsi nella conoscenza di sé. Seguendo le strade asfaltate e obbligate della superficie, egli transita in modo meccanico e ripetitivo, senza potersi maturare nel percorso dell’auto-individuazione. Così l’individuo resta all’oscuro di quello che si agita nella propria intimità animica, che è ciò che lo rende propriamente vivo, autentico e creativo.

Satvat - Le stazioni del cuore
 Tale orfanità di se stessi è inaccettabile e alienante, fonte di malattia e del non saper vivere, perciò è indispensabile avviare un’indagine interiore che si addentri nelle pulsioni subcoscienti e sinceramente individuali. Potremmo dire che la logica sociale si limita a sbozzare l’individuo come un Pinocchio di legno, privato di senso e dignità, che ha la necessità esistenziale di contattare e risvegliare la propria anima per essere propriamente umano, attraversando quello che Jung ha chiamato il processo di individuazione. L’arte è un meraviglioso specchio dell’interiorità, tanto che Bernard Shaw scrisse che si usano gli specchi per guardarsi il viso e si usa l’arte per guardarsi l’anima. Tuttavia è necessario comprendere quale sia l’autentica arte, quella che può aiutarci a riconoscerci nell’intimo.

Giustamente Jung distingueva l’arte che si approfondisce con coraggio e intuizione nel subconscio, dall’arte intesa come esercitazione esteriore che tende a conformarsi ad un fallace gusto estetico, epidermicamente rispondente alle mode. La differenza è fondamentale, sebbene non si può dire che finora sia stata ben compresa. Ma è chiaro che solo un’esperienza artistica genuina, originale e pienamente soggettivizzata, che conduca l’artista a mettere in opera e ad alchemizzare le proprie pulsioni istintive e profonde, può manifestare delle valenze che siano pregne di contenuti animici. Tali contenuti, provenienti dall’interiorità individuale, non restano però privati, limitati nel personalismo; infatti, penetrando attraverso le stratificazioni della psiche, l’intuizione dell’artista si matura e giunge a pescare in territori abissali e misterici dove il sentimento personale sfocia nel più vasto sentimento universale, che Jung ha definito l’inconscio collettivo.

Satvat - Lo sguardo di Horus
 Per questo l’arte, la vera arte, può ispirare, comunicando sentimenti e valori archetipici che possono essere universalmente condivisi. Perciò, ad esempio, affinché sia vera arte non si tratta di fare un bel quadro, con un sapiente esercizio di mestiere, bensì di dipingere con verità e intuizione, spingendosi in profondità nella ricerca sino a raggiungere i territori selvaggi, saggi e sincronici dell’inconscio collettivo. Solo giungendo là, nel crogiolo pulsante dell’alchimia interiore da cui scaturisce la vita, si ottiene l’investitura della piena facoltà creativa, si diviene davvero artisti poiché veggenti.

giovedì 7 aprile 2016

Avventure editoriali

L'Artista Interiore riprende le sue pubblicazioni dopo una pausa che ho dedicato alla ultimazione di quattro miei nuovi libri.

E' stato pubblicato IL LATTE DELLA LUPA; Rivelazioni sull'arte, disponibile sia nella versione cartacea sia come E-book.

80 pagine con illustrazioni b/n euro 10 - E-book euro 4,99
Puo' essere ordinato al link

Il libro cartaceo puo' essere richiesto direttamente a me anche con dedica personalizzata.

Sulla pagina facebook


continuo ad arricchire con nuove pennellate la preziosa essenza che si rivela nel libro.

Presto verra' edita la traduzione inglese The she-wolf's milk; Revelations on art



Altri due libri stanno viaggiando nel mondo dell'editoria per trovare un felice approdo: 

Percorsi di arteterapia evolutiva
 L'arte per espandere la coscienza
  
Questo libro è concepito per trasmettere al lettore delle ispirazioni creative che siano atte a sviluppare, percorrendo la Via dell’arte, un percorso individuale volto all’espansione della coscienza per il potenziamento sia esistenziale che artistico. L’intento operativo dell’arteterapia evolutiva è educativo nel vero senso di “portar fuori” (dal latino ex ducere), alla luce della coscienza, i contenuti inconsci e interiori. Così può essere vivificata e assaporata l’indicibile ricchezza dell’Essere che altrimenti resta latente nell’inconscio. Come disse Paul Klee, questa è la missione dell’arte: rendere visibile l’invisibile, in modo che patrimonio interiore sia intensamente vissuto. L’arteterapia evolutiva, da me concepita nel corso di appassionate ricerche, sperimentazioni, meditazioni e condivisioni, è un valido metodo estrattivo dalla miniera interiore che chiarisce la portata alchimistica dell’arte. Da tale miniera si trae lo splendore della presenza cosciente dell’uomo, e l’arteterapia evolutiva può aiutare a riconoscerla e manifestarla creativamente.


Le avventure di Putifarre

Dopo le suggestioni formative che ho rivolto al pubblico adulto con le mie pubblicazioni, sono felice di dedicare questo libro al pubblico infantile. Mi sono avvalso della mia esperienza di lavoro con l’arteterapia insieme ai ragazzi per raccontare delle storie che comunicano dei significati profondi con il linguaggio che la psiche infantile può facilmente elaborare e assimilare al livello immaginativo. In questo modo ho posto molti temi importanti, ai quali i ragazzi hanno risposto in modo straordinario, facendomi vedere quanto l’apporto educativo sia prezioso nella favola. Non mi sembra che a questo sia data attualmente la giusta rilevanza dalla letteratura per ragazzi, ed è un peccato perché la loro esigenza di nutrirsi nell’anima è ben presente e vitale. Queste mie favole parlano dell’integrazione dell’Ombra, del valore della creatività, dell’elaborazione cosciente dei conflitti, della forza dell’amore, del rispetto per gli animali, dell’accettazione di sé, dell’arte della guarigione, del vuoto, e di tante altre cose esistenzialmente significative che i ragazzi hanno interiormente accolto ed elaborato in modo sorprendente.




Inoltre e' pronto un mio nuovo libro di narrativa intitolato LA PROVA DEL GENIO che sara' presto pubblicato nella collana Peradam