L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 26 settembre 2009

ANGELO MAESTRO

Angelo Maestro
pendente in argento con turchese

I gioielli della Collezione Gli Angeli sono "onde forma" che trasmettono specifiche frequenze energetiche. Di questi particolari yantra, che ho descritto nel mio libro L'Artista Interiore nella loro trasposizione bidimensionale (come yantra per l'ambiente), ho sinora canalizzato otto disegni, ognuno dei quali veicola un determinato messaggio. Testandoli con un pendolino, vedremo che esso traccia un'elisse, invece dell'usuale andamento circolare; questo testimonia la specificità armonica della frequenza. L'Angelo Maestro ha il significato di una trasmissione spirituale che vivacizza il corpo aurico personale, elevandolo di livello. In tal modo favorisce percezioni elevate, stimolando la creatività e la comunicazione intuitiva. E' particolarmente adatto per chi affronta cambiamenti esistenziali, dato che stimola l'allineamento delle vibrazioni personali con i misteriosi tracciati del Destino, facilitando la chiarezza della nuova strada, che attende d'essere verificata da un agire che sia affrancato dagli schemi instaurati nel passato.

lunedì 21 settembre 2009

A PROPOSITO D'INTROGRAFIA

Mi è capitato di venire a conoscenza che alcuni terapeuti utilizzano la tecnica da me creata dell'intrografia. Si tratta della possibilità di utilizzare catarticamente la pratica calligrafica per rilasciare emozioni, purificando il corpo mente, e per liberare la fluidità energetica del segno grafico o pittorico. L'intrografia è accuratamente descritta nel mio libro L'ARTISTA INTERIORE, ed è molto apprezzata sia da chi ha frequentato i miei corsi, sia dalle persone che l'hanno appresa attraverso la lettura. Tuttavia, poiché ho rilevato degli errori d'impostazione, sia da parte di alcuni praticanti sia di alcuni insegnanti, ritengo di dover fare alcune precisazioni. Si deve scrivere in modo continuo, senza mai staccare la penna dal foglio, se non quando si passa alla riga successiva, senza utilizzare alcun segno conosciuto, lasciandosi andare ad un grafismo istintuale senza nessun senso compiuto. Inoltre è importate mantenere l'attenzione al fatto che la mano scrivente sia mantenuta massimamente rilassata. Queste semplici indicazioni sono fondamentali per la buona riuscita dell'esercizio.Giustifica

sabato 19 settembre 2009

AMPOLLA ALCHEMICA

AMPOLLA ALCHEMICA - 2009
acrilico su tela - cm. 40 x 60

In questo quadro ho dipinto un ponte tra Cielo e Terra, che è l'incontro erotico di una verticalità spirituale con un'inflorescenza vulvare, che si eleva dal piano orizzontale. Mistero d'Amore e di unione nei toni dell'azzurro celestiale e dell'arancio sensuale, che si apre come una coppa. La creatività intrinseca del rapporto verticalizzato del sotto e del sopra, si dispiega anche sul piano orizzontale, con un arcobaleno immateriale, che è una soglia della percezione, sul lato sinistro, e con uno squarcio dimensionale, da cui si intravede uno sviluppo albeggiante, sulla destra. Lo sfondo terragno è fecondato da un pulviscolo aureo, mentre globi rosati di compassione discendono fluttuando dall'alto.

giovedì 17 settembre 2009

arteterapia meditativa

Alcuni amici mi chiedono di parlare sulla mia visione dell'arteterapia. Effettivamente ciò che insegno ai miei corsi, e che ho descritto nel mio libro L'Artista Interiore, è su un livello diverso da quello usualmente percorso dalla pratica arteterapica. L'ambito dell'intervento arteterapeutico è generalmente circoscritto alla risoluzione, o almeno al riconoscimento, di problemi affrontabili in un percorso psicoterapeutico. In presenza di un disagio, che è spesso inteso come alterazione dei parametri della "normalità" individuale e sociale, si utilizzano i mezzi creativi per tentare di dipanare la matassa, riconducendo il paziente ad una più equilibrata percezione di sé ed alla capacità di stabilire rapporti coerenti con l'esterno. Al di là della presenza accettata di un problema di alienazione, l'arteterapia sembra perdere efficacia e motivazione, tranne forse un aspetto puramente ludico. Tuttavia, nella mia esperienza della creatività meditativa, ho verificato la povertà della suddetta ipotesi. L'individuo è un mistero ben più vasto di quanto può essere definito entro i parametri della psicologia e della normativa sociale. Oltre il piano orizzontale, in cui l'individuo si confronta con la definizione di se stesso in quanto "persona" e con l'inserimento relazionale nel mondo, vi è anche il piano verticale e spirituale. Questo piano, a cui sono intrinsecamente connesse le più intime risorse spirituali dell'individuo, non è affatto affrontabile con la logica, perciò è generalmente trascurato dalla lettura prosaica della realtà. Eppure in esso affondano le nostre vere radici dimenticate, e da ciò potremmo trarre l'autentico nutrimento che può rintegrarci in una comprensione di noi stessi come parte armonica di un Tutto universale. Ci preoccupiamo, al massimo, di renderci atti alla nostra appartenenza sociale, dimenticando che è essenzialmente una funzione collettiva, cementata da uno status quo percettivo e normativo, e trascuriamo la nostra reale appartenenza al mistero universale. Oltre la "persona", oltre la maschera che indossiamo, c'è un inesplorato universo che ci è tutt'altro che estraneo, bensì è molto più corrispondente di quanto lo siano i limiti che ci autoimponiamo e che ci sono imposti dall'esterno. Ma non lo conosciamo e quindi non ci conosciamo. Nella mia esperienza, l'arteterapia è essenzialmente una cura dell'equivoco fondamentale, in cui ci rendiamo "malati" perché siamo separati dal nostro autentico sé e dal Tutto. Privati di ciò, siamo alienati della nostra vitalità quanto della nostra consapevolezza. La pratica della creatività meditativa può aiutarci a riscoprire le nostre intime risorse ed i nostri talenti dimenticati, attualizzando una sinergica corrispondenza tra la consapevolezza di noi stessi ed il movimento naturale del Creativo. Per questo, in questa pratica si rimparano i linguaggi simbolici ed energetici che vanno al di là delle mura convenzionali della mente. L'utilizzo consapevole di questi linguaggi esoterici - usualmente relegati, con scarso potere, nella dimensione onirica - può favorire l'autoindividuazione esistenziale, allargando gli orizzonti della "visione". Per questo, non sono affatto interessato ad un uso pragmatico dell'arteterapia, che si traduce in un'inefficace cura dei sintomi distonici, tendendo a ripristinare un normale "stato di malattia", socialmente accettabile. Al contrario, sono un entusiasta sostenitore di un'arteterapia meditativa, magica e poetica, che sappia risvegliare la consapevolezza di ciò che realmente siamo e possiamo. Se si va da un Maestro in cerca d'aiuto, per ogni problema egli ci indicherà la stessa cura: la meditazione. La mia visione dell'arteterapia è assonante a questo; può anche guarire dei sintomi, ma essenzialmente perchè interviene sul nucleo fondamentale, restituendo all'individuo la piena facoltà creativa, la dignità esistenziale di se stesso, e la comprensione della sua matrice spirituale. Non è un viaggio programmato, ma una cavalcata nei selvaggi e misteriosi territori dell'Essere, ove ci si può confrontare con la libertà dell'esperienza e con la saggezza intuitiva che è la nostra più luminosa eredità. Per questo ho evitato d'operare all'interno di ambiti istituzionali, schiacciati dalla logica assistenzialistica del ripristino della "normalità", bensì mi rivolgo a persone capaci di assumersi la responsabilità creativa ed esperienziale della loro crescita.