L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 31 ottobre 2009

LA FONTE DELLA VITA

Satvat - La fonte della Vita
olio su tela, 2006

Un'antichissima storia racconta che sulla cima di una montagna vi è la sacra Fonte della Vita: chi beve quell'acqua vivrà per sempre, eternamente giovane. La Fonte è però protetta da un drago, e solo chi ha già bevuto quell'acqua può sconfiggerlo. Perciò sembra impossibile accedere alla Fonte. Tuttavia in questo mio quadro ho dato l'unica risposta all'enigma: siamo già al centro della Sorgente della Vita, ma ne siamo ignari, come mostra lo sguardo attonito del personaggio. Ed il drago è solo una creazione della nostra mente, un frutto della nostra inconsapevolezza. L'Universo continua a nutrirci nella bellezza, ma per poterla assaporare davvero dobbiamo oltrepassare il muro di fuoco costituito dalle nostre passioni immature.

lunedì 26 ottobre 2009

Pilastro Cosmico

Satvat - Pilastro Cosmico (2009)
scultura in argento
con base in travertino


Questa scultura raffigura l'axis mundi, il pilastro cosmico che congiunge la Terra al Cielo. Questa idea simbolica è presente in ogni Cultura, e rappresenta la cognizione meditativa della verticalità spirituale. Se il piano orizzontale è terrestre e si presta allo sviluppo del divenire, l'assialità verticale è libera dal tempo e dallo spazio, essendo propriamente la consapevolezza spirituale dell'eterno presente. Orizzontalmente siamo vincolati alla materia, ma nella verticalità riconosciamo la Sorgente di ciò che più intimamente siamo, il nostro "volto originale" che rimane ineffabilmente fresco ed imperturbato, poiché è la Verità universale di ciò che siamo essenzialmente, ma abbiamo dimenticato. Questa misteriosa ma imperdibile eredità verticalizzata e spirituale è ad esempio evidenziata dall'assetto dei nostri chakra, i centri metafisici dell'energia vitale; ma sotto il profilo simbolico possiamo trovare mille esempi: il pastorale papale, il bastone del maestro zen, la bacchetta del mago, la stele, il menhir pre-storico, l'omphalos, eccetera. In questo lavoro, il pilastro è leggermente arcuato, poichè la propulsione dell'energia vitale accade in modo circolare, mantenendo una connessione misterica con il centro immateriale dell'oltrespazio consapevole. Esso è incoronato da una curvatura flessuosa ed armonica di onde creative (le correnti del mutamento) che abbracciano lo spazio partendo da un'altezza appena staccata da terra, in un modo che può ricordare la copertura formata dai serpenti Naga per incoronare l'illuminazione di Buddha, ma anche le cupole delle cattedrali, disegnate di santità svolazzanti.

martedì 13 ottobre 2009

SPIRITO

L\

Satvat - Spirito
acrilico su tela, 2009

Ho realizzato questo dipinto in occasione della mostra Futurismo/Presentismo, come risposta al quadro Materia di Boccioni. Sullo sfondo si stagliano nuvoloni neri ed accuminati, disegnati nello stile futurista di Depero, che simbolizzano le emozioni dense ed oscure in cui siamo attualmente immersi. La figura pacificante del Buddha levita imperturbata in questo fosco scenario, ispirando una quieta testimonianza, satura d'inattaccabile gioia interiore.

giovedì 8 ottobre 2009

IL TAO DELLA PITTURA


NUOVO! In libreria il nuovo libro di Satvat! NEW! Satvat's new book!

NUOVO! In libreria il nuovo libro di Satvat! NEW! Satvat\

E' uscito nelle librerie il mio nuovo libro IL TAO DELLA PITTURA, lo Spirituale nell'Arte da Oriente e Occidente - pubblicato da Bastogi Editrice Italiana. E' passato più o meno un secolo da quando Wassily Kandisky pubblicò il suo "Lo Spirituale nell'Arte", un testo straordinario e ricco d'intuizione che ha ispirato un'epoca, e che è letto a tutt'oggi. Tuttavia da allora ne è passata molta di acqua sotto i ponti, e le potenzialità della lettura spirituale dell'Arte si sono accresciute e notevolmente modificate, anche se l'Arte, come tutto il resto, sembra precipitata nel più funesto materialismo concettuale. Ma questo è solo ciò che maggiormente appare, poiché viene gestito sui grandi circuiti del Sistema; in realtà dall'inizio del secolo scorso vi è stato nell'Arte un flusso ininterrotto di consapevolezza, pur sotterraneo e fautore d'esperienze contraddittorie. Evidenziare questa corrente spirituale, significa verificare l'immanente saggezza intuitiva dell'esperienza umana, e tornare profondamente a noi stessi, dato che l'Arte è veicolo dell'indagine interiore, checché ne dicano i poveri profeti del niente che oggi imperversano. Credo che basti una scorsa a questo mio libro, per comprendere quale incredibile patrimonio spirituale si sia espresso nell'Arte. Arte che è riflessione sensitiva sulla Vita, per cui effettivamente il TAO DELLA PITTURA non si rivolge solo agli artisti ed agli amanti dell'Arte, ma a chiunque desideri intraprendere un viaggio introspettivo alla scoperta originale di sé, del Sé. Per portare alla maggior profondità tale indagine, ho esplorato anche percorsi che sono apparentemente lontani dalla percezione occidentale, ossia quelli che sono anticamente sbocciati nell'Estremo Oriente, con particolare riguardo per la pittura taoista e per quella zen. In realtà dal secolo scorso gli artisti hanno avviato uno straordinario processo in questo senso, che non è stato sufficientemente osservato e compreso. Poiché l'artista moderno ha portato coraggiosamente la ricerca artistica in se stesso, si è trovato, più o meno consapevolmente, a verificare le poderose intuizioni meditative dell'Arte estremorientale; per questo ne è rimasto così affascinato. Se si fosse indagato con maturità su questo, l'essere umano avrebbe potuto acquisire una straordinaria chiarezza, facilitata dall'Arte, del proprio tesoro spirituale, una via appassionante per rintracciare il proprio "volto originale". Ma non è troppo tardi, e questo libro intende essere un valido contributo per avviare tale processo di crescita esistenziale. Tanta è stata la forza intuitiva dell'ispirazione e della scrittura, che ne sono rimasto folgorato ed estasiato, al punto di non poter dire di essere stato io a scriverlo, ma questa è la vera magia dell'Arte. Perciò entusiasticamente invito tutti a bere, insieme a me, a questa fonte prodigiosa, che può indurci a vedere il nostro più autentico riflesso.

martedì 6 ottobre 2009

Gli artisti che amo:Richard Pousette-Dart

Illuminazione gotica
olio su lino,1958

Un giovane Richard Pousette-Dart sorride nella famosa foto degli Irascibili, gli artisti esplosivi della Scuola di New York. In effetti, nella sua pittura, pur se ha esperienziato una gestualità libera, in qualche modo affine a quel Movimento, egli ha espresso una vivace riflessione alchemica e spirituale, che si è distanziata in altitudine dalla fermentazione puramente catartica dell'azione. La sua arte ha percorso territori selvaggi, in cui il segno si è sottoposto a rituali iniziatici nei vortici e nelle onde del mutamento, ed in cui il colore si è approfondito nella propria intrinseca saggezza, sino a divenire materia archetipica e pulsante. In tutto ciò, Richard Pousette-Dart ha conservato un eccezionale senso della misura, non declinato dal raziocinio bensì dalla spontaneità consapevole. Egli si è arditamente esteso in ogni direzione, ma mantenendosi connesso con il centro, con la radice della presenza meditativa. Per questo la strutturazione pittorica è spesso ripartita a croce, intersecando il piano orrizzontale terrestre con quello verticale e celestiale. Per questo nella sua opera è così presente il cerchio simbolo dell'interno/esterno, simbolo del Tutto. E pure nel puntinismo cromatico che dilaga dalle sue tele più tarde, possiamo accorgerci che nessuno dei milioni di punti è casuale o distratto, ma intensamente e meticolosamente partecipato. Un tale controllo dell'opera è possibile solo all'Artista Interiore, che è pura testimonianza creativa della Vita stessa. Nei lavori giovanili, già intuitivamente maturi, egli meditava con forme d'occhio (virtù della visione) e forme d'uccello (ascesi e liberazione). Egli esercitava onde ellittiche, come orbite cosmiche e diagrammi astrali, riflessi nel dipinto per evocare l'Unità spirituale del Sotto e del Sopra, recitando artisticamente la Tavola Smeraldina. Richard Pousette-Dart ha avuto meno notorietà dei suoi roboanti amici Irascibili, restando appartato nelle sue meditazioni. Le vette insondabili e commuoventi della sua pittura sono affatto per la massa, ma per l'estimatore sensibile, per l'amante appassionato. Allora i suoi dipinti straordinari si rivelano vivi, pulsanti, capaci d'attrarci in un altrove, perfettamente presente, in cui ritroviamo la vibrazione estatica che permea ed unisce noi stessi ed il Tutto.

Uccello nel vento
olio su lino, 1942

Bibliografia:

Richard Pousette-Dart - catalogo mostra - Skira 2007
Hunter S., Kuebler J. - Richard Pousette-Dart, the New York School and beyond - Skira, 2005