L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 1 agosto 2009

L'UOMO NUOVO

Questo dipinto, un acrilico su tela intitolato "L'Uomo Nuovo", è stato concepito per la mostra Futurismo/Presentismo che si è tenuta recentemente ad Orvieto. Volendo fare un tributo al Futurismo, in occasione del Centenario, ho adottato un linguaggio espressivo intonato a quello della pittura futurista. Per questo ho adottato intersezioni trasversali dello spazio ed una particolare scomposizione/ricomposizione della figura. Tuttavia il quadro mantiene la sua originalità. Ispirandomi all'idea futurista del cambiamento rivoluzionario, che per quel movimento si indirizzava soprattutto ad un'accelerazione tecnologica, ho riflettuto sul fatto che oggi è quanto mai auspicabile che avvenga una rivoluzione interiore e spirituale in seno all'essere umano. Abbiamo percorso le strade estranianti dello sviluppo tecnologico, le quali ci hanno condotto in un vicolo cieco, ora dobbiamo tornare a noi stessi ed alla priorità della nostra evoluzione, o sconteremo la pena di un cortocircuito di devastante portata. E' essenziale che partoriamo in noi stessi l'uomo nuovo, un'individualità sana e non più divisa che ritrovi armoniosamente il proprio posto nella Natura, rivendicando l'eredità spirituale che le spetta per diritto di nascita. L'uomo nuovo deve sanare il conflitto tra il maschile ed il femminile, per questo l'ho raffigurato androgino, incoronato con sole e luna congiunti. La figura si abbraccia reintegrandosi, in un'attitudine di non-fare che non è annichilimento passivo, bensì somma potenzialità creativa e meditativa. Da tale non-fare, si liberano spontaneamente la colomba della pace ed il serpente che simboleggia la capacità di trasformazione. La mano sinistra evidenzia il cuore, significando che la creatività si sviluppa con amore e con pura intuizione femminile. Lo spazio circostante è illuminato sul lato sinistro da quattro (numero dell'equilibrio) stelle a sei punte (sigillo di Salomone) che rappresentano l'armonia universale di maschile e femminile congiunti (yin e yang), e l'unione di Terra e Cielo; su quello destro brilla un pentacolo irradiante, simbolo della potenzialità creativa dell'essere umano. Appare anche la data fatidica del 2012, che secondo numerose profezie, sancirà la fine di un ciclo, più o meno drammatica, e la speranza di un nuovo inizio illuminato dallo Spirituale. E' significativo che lo zero di 2012 coincida con la pancia della figura, l'hara che è il centro energetico della presenza umana, come a dire che la forza di trasformazione si origina dal Tutto ma anche nel sacrario più intimo della nostra stessa energia vitale. Lo zero è infatti il punto di origine, il nucleo insondabile del Tao che tutto comprende.

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