L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

giovedì 21 ottobre 2010

Quand'è troppo...

Ho deciso di chiudere la mia galleria. Si può pensare sia dovuto alla crisi finanziaria, ma è soprattutto a causa della crisi d'anima e di intelligenza. Dopo che, negli ultimi tempi, mi sono trovato ripetutamente a dover spiegare la differenza tra un dipinto e un poster, e avendo constatato che nella gente è diventato quasi impossibile scovare un cuore sensibile, non resta altro da fare. Alcune chicche tratte dalla massa delle banalità arroganti e dai non-senso:
Voglio un quadro identico a questo, ma con altri colori.
Questo quadro andrebbe tagliato di almeno 50 centimetri.
Voglio un quadro che si intoni alla tappezzeria del divano.

Meglio, molto meglio la mia clientela speciale, e il pubblico più intelligente e motivato che frequenta le mostre, e le persone straordinarie che incontro nei miei seminari. Come dice l'I-Ching, quando l'oscurità avanza il saggio si ritira. A Orvieto rimarrà per ora il mio atelier, visitabile su appuntamento. Persa ogni speranza della rinascita culturale di questa bella città franata nella piena decadenza, è possibile che si migri in lidi più vitali. Intanto mi ritiro dalla volgarità per far meglio il mio lavoro, per rivolgermi meglio a chi sa ancora ascoltare, a chi non si è dato per vinto. Conosco la grande forza spirituale della creatività, e questo continuerò a condividere con le mie mostre e i miei workshop, anche tramite il web.

E pensare che è dall'87 che gestisco una mia galleria, scelta impegnativa e un pò atipica per un artista, ma utile per non sottostare ai biechi meccanismi del mercato dell'arte. Vivere con l'arte non è mai stato facile ma, come ho verificato nella mia lunga esperienza, da un paio d'anni si è proprio toccato il fondo della stupidità, del cattivo gusto e dell'incapacità di percepire. Guardo le persone e penso: Ma che vi è successo? E la risposta è chiara. Il Grande Burattinaio ha tirato bene i suoi fili, con le sue televisioni, i suoi giornali, e i grandi investimenti nella paura. Ha creato una moltitudine di zombi ignoranti e infelici, che non sanno più alzare gli occhi al cielo. Mi dispiace per loro, ma non voglio condividere questo.

Credo nella meditazione e nell'arte, credo nell'amore e nell'essere umano, e so che è possibile, benefico e liberatorio condividere tutto questo, solo questo per non lasciarsi trascinare dalla spirale involutiva.

PURA VIDA

2 commenti:

  1. Caro Satvat,
    mi ha molto rattristata l'amarezza che traspare dalle tue parole, un sentimento che non avevo mai
    percepito in te e che non credevo ti appartenesse.
    Se, da un lato, capisco benissimo e condivido le tue motivazioni, dall'altro credo che sarebbe molto generoso da parte tua continuare a mantenere uno spazio aperto a tutti, al turista o al passante che scoprono 'per caso' il tuo atelier e si sentono attratti dalle tue opere e dall'anima dell'ambiente, pur non essendo cultori
    d'arte.
    Scegliere di esporre le tue opere soltanto in contesti, per così dire, selezionati, significherebbe, a mio avviso, allontanare ancora di più dalla fruizione della
    bellezza e della spiritualità delle opere d'arte
    la maggior parte delle persone, lasciandole in balìa di quell' "edonismo negativo" di cui parli nel "Tao della pittura" e anche
    nell' "Arcobaleno".
    E' vero che in tutti i momenti di declino spirituale e morale si sono formati piccoli gruppi di persone che hanno cercato di preservare ciò che di migliore può esprimere l'umanità, e la loro azione ha senza dubbio permesso le successive "rinascite", tuttavia penso che si addica maggiormente al tuo spirito leonino, generoso ed estroverso, continuare ad aprire il tuo atelier e il tuo cuore a tutti, come hai fatto finora.
    Potresti obiettare che, comunque, puoi lo stesso
    condividere con il mondo intero il tuo lavoro e il tuo pensiero attraverso il tuo sito, ma le immagini che vi compaiono, per quanto belle, non riescono a rendere la forza e la pienezza degli originali: i tuoi dipinti bisogna guardarli
    nel tuo atelier, con te presente; e i tuoi gioielli vanno accarezzati e ammirati nella luce viva del giorno, non nello schermo di un PC.
    Se lo meritano, e tu lo sai.
    Spero che anche altre persone che, come me, ti leggono assiduamente ma non intervengono un po' per pigrizia e un po' per paura di dire cose banali, da "non esperti", vogliano esprimere il loro parere e i loro sentimenti.
    Per ora ti lascio un saluto affettoso e un forte abbraccio.
    Carla Torre

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  2. Cara Carla,
    ti ringrazio per il tuo intervento. Non ho mai dato peso al precetto di non dare perle ai porci, ma quando si sente soprattutto grufolare bisogna fare per forza delle considerazioni appropriate. Non dico che si tratti di veri porci, posso ben intuire il cuore sensibile che loro stessi hanno soffocato; tuttavia bisogna dire che, soprattutto il nostro paese, sta divenendo un trogolo fangoso. Nell'indifferenza generale. Trovo sia doveroso prendere le distanze per non gettare via inutilmente le proprie energie, anche perché per mantenere la galleria posso seguire molto poco le mie mostre e i miei seminari, dove incontro il pubblico che mi dà maggiori soddisfazioni. Invece la galleria qui a Orvieto ha smesso, da parecchio tempo, di essere un crecevia di incontri belli e stimolanti. Ho trovato la pianta rigogliosa della meditazione e dell'arte, e non sento sia giusto farla languire in un terreno fatto di sassi. Comunque non è affatto escluso che io apra una nuova galleria, certamente in un luogo più idoneo. In effetti ho smesso di decidere, è molto meglio lasciarsi portare dalla Vita nel mistero, con la consapevolezza d'essere guidati.
    Un forte abbraccio a te e a Paolo

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