L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

domenica 18 agosto 2013

La mia intervista al Giornale dell'Umbria



Il Giornale dell’Umbria 17 agosto 2013

Sergio Della Puppa, artista e maestro, racconta in un libro la sua esperienza di vita e artistica.

Satvat, una vita alla ricerca dell’anima perduta


Ad Orvieto in via Cavallotti numero 5, traversa davanti al Teatro Mancinelli, c'è la galleria d'arte di Sergio Della Puppa in arte Satvat. Un artista e un maestro, questo perché oltre ad esporre le sue opere insegna e tiene corsi di formazione. Satvat espone nella città della rupe da circa undici anni, ma la sua carriera artistica è iniziata nel 1987 e in tutte le sue opere è racchiuso il suo percorso personale, poiché, come lui stesso sostiene “per raggiungere la maturità artistica c'è bisogno di un'intera vita”. Satvat oltre ad essere un pittore è creatore di gioielli, scultore e non per ultimo scrittore. Ha pubblicato dieci libri di cui sei su scala nazionale, editi da importanti case editrici.

Quali sono i temi trattati nei suoi libri?


Tutti riguardano l'arte e la ricerca interiore. L'ultima pubblicazione si intitola “Riprendiamoci l'anima!”. Ho voluto mettere il punto esclamativo dato che secondo me è urgente riprendersi la dimensione della profondità interiore. Il sistema in cui viviamo è entrato in crisi poiché è del tutto proiettato sull’esteriore, cortocircuitato dalla logica fallimentare e iniqua del profitto. Invece per poter progredire ed avere un futuro l'uomo deve radicarsi nell’Anima, che è la sorgente stessa della vita; così può ritrovare il suo centro e tornare ad essere ispirato e creativo.

Come vede l'arte nella nostra società?

La società attuale è la prima, dalla nascita dell'uomo, a non produrre più nulla dal punto di vista artistico, incapace di creare vera cultura. Siamo orientati a produrre solo tecnologia, e ogni campo artistico è inquinato da espressioni reattive, massificate ed affatto meditate, che sono totalmente prive di connessioni con l’Anima. L’essere umano si sta robotizzando e avvilendo oltre misura, poiché nessun robot può aspirare alla felicità né aver consapevolezza di se stesso. Con il mio lavoro propongo una salutare inversione di marcia, vivificando quella cultura dell’esperienza interiore che è il vero valore dell'essere umano.

In questo stato di cose come si insegna la cultura dell'arte interiore?

Nella mia galleria, oltre ad esporre le mie opere, tengo corsi di creatività meditativa rivolti a tutti coloro che vogliono approfondire le loro facoltà artistiche. Le forme e i colori che emergono spontaneamente nell’opera vengono compresi come simboli capaci di ispirazione e di trasformazione energetica. L'ultimo corso svolto, ad esempio, riguardava l'arteterapia, come metodologia per assumere consapevolezza di sé ed elaborare alchemicamente le proprie emozioni.

Che formazione ha avuto per arrivare a questo livello?


Ho iniziato negli anni ’70 come grafico per una rivista di cultura psichedelica. Poi mi sono maturato come artista in diversi campi: la pittura, la scultura, la scrittura, la creazione di gioielli, per un periodo anche la ceramica. Un lavoro che è proceduto di pari passo con quello spirituale, che mi ha portato ad approfondire il simbolismo e varie pratiche terapeutiche, come l’arteterapia e la cristalloterapia. In più sono stato a contatto con maestri spirituali come Osho e Tyohar che mi hanno aiutato nel mio percorso interiore.

Qual'è l'obiettivo di Satvat?


Per me non basta il “fare” arte, dato che trovo essenziale l’approfondimento delle propulsioni interiori, spirituali, dell’agire creativo. L'artista interiore è un innocente che attualizza intuitivamente gli archetipi che affiorano dalla viva forza dell’ispirazione, avendo consapevolezza dell’energia che va a realizzarsi nell’opera.

Ti definisci un maestro?

Ciascuno è maestro di se stesso. La vita e l’ispirazione mi spingono a insegnare condividendo creativamente le mie comprensioni, che sono patrimonio interiore di ogni essere umano.

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