L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

domenica 1 marzo 2015

Le visioni consapevoli dell'arte

Se è vero che l’aiuto dell’arte, sin dalle sue espressioni primarie, si manifesta al livello individuale nel coinvolgimento operativo, è pur vero che si possono godere i doni dell’ispirazione artistica con la contemplazione, in qualità di estimatori. Espressione matura di una ricerca, l’arte è, come disse Bernard Shaw, lo specchio per guardarsi l’anima; tuttavia il saper guardare in tale specchio non è un’operazione scontata, dato che lo sguardo ordinario è capace di cogliere solo l’ovvietà. La volpe dice al Piccolo Principe di Saint-Exupéry: "Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi". Per partecipare e godere dell’arte, come di ogni altra cosa, bisogna aprire l’occhio della visione, che con nervo di pura luce illumina i misteri del cuore, dove tutto è compreso nell’unità dell’essenza.
Satvat - Sguardo d'aquila - acrilico su tela

Trovo scandaloso che la nostra cultura manchi di stimoli all’approfondimento, lasciando il pubblico nell’immaturità della rispondenza superficiale e automatica. Si può apprezzare solo quello che si è in grado di riconoscere in risonanza, per cui per godere dei misteri dell’arte si richiede un’affinazione percettiva che comporta l’attivazione dell’emisfero destro e l’apertura del cuore. Recentemente alcuni musei dell’arte, ad esempio il MART di Rovereto, hanno organizzato delle visite guidate riguardanti la contemplazione intonata all’arteterapia delle opere esposte. Queste esperienze sono interessanti e aprono la strada a comprensioni nuove ed espansive, che possono arricchire la cultura e la visione introspettiva. Però sono scarsissime le ricerche in questo campo e mancano gli operatori in grado di guidare in tali esplorazioni. Dato che né gli arteterapeuti né i critici d’arte hanno una formazione in tal senso, le loro letture delle opere restano spesso superficiali e in alcuni casi pretestuose.
Ritengo che per sviluppare questo percorso si rendano necessarie le comprensioni dell’arteterapia evolutiva che investiga sui valori energetici, simbolici e trasmissivi dell’espressione artistica. Nel corso della mia ricerca, ho verificato che le chiavi utili a leggere nel cuore delle opere dei grandi artisti non si trovano tanto investigando nella storia dell’arte, bensì stabilendo una vitale risonanza con il fermento interiore che li ha motivati. Potrei dire: conoscendo l’opera dall’interno della sua motivazione, che è artistica, individuale e psicologica solo in parte; infatti il suo tessuto originale è universale e esoterico. Possiamo coglierne il senso essenziale giungendo noi stessi , nella centrale testimonianza da dove si contempla con saggezza l’intero panorama e il dispiegarsi delle forze. Non sono un critico d’arte e non ho la presunzione del sapere intellettuale; forse proprio per questo ho potuto parlare e scrivere molto sull’arte e sugli artisti con innocenza e responsabile confidenza, sapendo di non sbagliare. Sono legittimato nel farlo dalla capacità di ricezione empatica che ho maturato insieme alla comprensione dei fattori energetici.
Satvat - Riposando sotto le Arcate del Tempo - acrilico su tela
 L’arte parla direttamente al cuore, però è la capacità di cogliere i nessi sottili che dispone il cuore all’ascolto e spalanca la porta della percezione. Allora si rivela lo stupefacente universo dell’arte, con i suoi ricami finissimi di sinergie e di contenuti che parlano all’anima dell’Anima. Se è arte autentica, è stata vissuta e meditata dall’autore tanto da conferire significato ed energia, in un modo sottile che l’arteterapia evolutiva può rivelare. In generale, abbiamo bisogno di affinare le capacità percettive, di essere educati a guardare in modo appropriato per capire la realtà di ciò che stiamo guardando, stupendoci di una ricchezza che non avremmo immaginato.

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