L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

martedì 7 giugno 2016

Spazio-tempo e creazione

Satvat - Fabbrica di arcobaleni, acrilico su tela
William Blake scrisse: «Le ore della pazzia sono misurate dall’orologio; ma quelle della saggezza, nessun orologio può misurarle». Un aspetto significativo delle teorie quantistiche è quello della simultaneità, secondo cui Tutto si svolge nell’eterno presente. E’ dalla natura dualistica della mente che vengono codificati il tempo e lo spazio. Essi sono le coordinate illusorie dell’esperienza umana che è altrettanto illusoria, come è pure illusoria la stessa individualità umana separata dall’Uno, dato che Tutto quello che esiste è pura ed eterna Energia divina. Per questa illusorietà dello spazio-tempo, le particelle studiate dalla quantistica comunicano e si influenzano nel qui-e-ora, indifferenti alle distanze spaziali. Potremmo dire che l’Energia fluisce come un fiume perpetuo la cui acqua scorra in cerchio; osservando il corso di un’onda si ha l’impressione del moto temporale, ma in realtà l’Energia è immobile nella sua essenza immutevole, come il corpo fluido del fiume è sempre se stesso, senza inizio né fine. Due monaci zen, osservando una bandierina sventolante, discutevano se fosse la bandierina a muoversi, oppure il vento. Il maestro disse loro: «È la mente che si muove». L’idea della linea temporale porta a credere alla nascita e alla morte, mentre le antiche culture avevano una concezione circolare e ciclica del tempo che rispecchiava il ciclo perenne e rigenerativo delle stagioni. Però la scienza moderna ha rivalutato la visione del tempo circolare, elaborando anche la teoria dello spazio curvo dove il tempo e lo spazio arrivano a coincidere.

È esperienza comunemente condivisa che durante l’immersione nella creatività artistica salta l’ordinaria percezione del tempo e dello spazio; ci si trova effettivamente “altrove”, proprio perché si è occupati a creare. Il proencefalo abbassa la percezione del mondo circostante, che tende a scomparire. Anche le richieste del corpo perdono la presa sulla coscienza, e lo stesso avviene per la tormenta mentale. Inoltre trascorrono ore in un battito di ciglia appassionato. È rinfrancante. Più ci si lascia andare alla percezione concentrata, eppure dilatata, nel processo di creazione, cosa che avviene spontaneamente nei momenti ispirati, più ci si sente guidati da una forza misteriosa che supera la volontà e la limitatezza della capacità individuale dell’espressione, conducendo a esiti inaspettati e brillanti.

L’intento creativo va totalmente focalizzato nel presente, in un’attitudine comprensiva di conscio ed inconscio che è resa possibile solo dall’affidarsi alla risonanza intuitiva del cuore. Il vero artista non solo opera nel qui-e-ora, anche la sua percezione è attivata nell’adesso. Così il pittore vede e conosce quello che sta facendo mentre dipinge, lo scrittore legge e conosce quello che sta facendo mentre scrive, il musicista ascolta la sua musica mentre la compone o la suona, l’attore ascolta le sue parole e vive i suoi gesti mentre li esprime, lo scultore partecipa alle suggestioni della forma mentre la plasma.

In questo modo, la creazione artistica procede naturalmente come la crescita di una pianta le cui radici affondano nel Tutto e la cui fioritura è riccamente spontanea. A questo proposito, Shitao ha scritto che il pittore affinato «utilizza l’inchiostro come se l’opera fosse del tutto compiuta e maneggia il pennello come se non eseguisse nulla». Al contrario, quando l’artista si sforza a seguire un tracciato prestabilito verso una meta o si fa prendere dall’ansia del risultato, che sono controproducenti proiezioni sul futuro, egli nuoce gravemente alla qualità artistica e energetica dell’opera. Se invece egli si rende dipendente dal passato, si condanna ad una morta ripetizione che è afflitta da memorie non evolute. Per accedere al campo quantico e creare davvero, si deve uscire dal mondo, dal corpo e dal tempo, ed è quello che accade all’artista rapito dall’ispirazione. Egli è sorpreso dal flusso spontaneo dell’energia creativa, e la sorpresa è infatti un fattore importante della creazione quantistica. 

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