L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

mercoledì 4 maggio 2011

Vitamine spirituali

Satvat - Vitamine spirituali - acrilico su tela, 2011

L'arte ha valore in quanto esperienza dell'interiorità animica, in senso alchemicamente spirituale. Secondo il Dalai Lama, ad esempio, "il valore dell'arte è nel fare in modo che le persone, le quali altrimenti guardano fuori, si volgano all'interno". Nella propria interiorità l'essere umano si confronta con il mistero che lui è e che tutto è. Al di là della densa coltre dei pensieri superficiali, assolutamente insignificanti, si incontra il regno fluttuante delle emozioni, in cui fermentano pulsioni di ogni genere, sia grevi che elevate. L'arte contemporanea ha peccato nel non voler fare distinzioni, dando valore all'emozione in quanto tale; ossia si è pensato che qualsiasi emozione può travasarsi in arte, senza innescare alcun processo alchemico di sublimazione. Lo capisco, l'intenzione è stata quella di superare i blocchi del precetto di valore, che indubbiamente è relativo e fuorviante; tuttavia, come possiamo vedere, la cura del dogmatismo estetico e morale è stata, alla fine, quasi peggio della malattia, in quanto ha favorito un'arte violentemente reattiva, mentale e immatura. 

Se tutto va bene, se tutto è arte, si annulla effettivamente il vero valore dell'arte, che si verifica solo quando l'artista si approfondisce meditativamente nell'Ispirazione. Ci si dovrebbe volgere all'arte per trasmettere e ricevere delle vitamine spirituali, delle ispirazioni elevate che difficilmente, come ha intuito Kandinsky, possiamo incontrare altrove. Invece la rabbia, la frustrazione, l'arroganza, e tutte le altre emozioni negative che oggi infestano l'arte, tutto questo s'incontra dappertutto. No, non tutto è arte, e nemmeno è vero quello che diceva Joseph Beyus, che ogni uomo è artista. Certo, potenzialmente ogni uomo può essere artista, ma purtroppo pochi hanno il coraggio di esserlo, temprando il cuore, raffinando l'intuizione, dedicandosi anima e corpo a un percorso arduo, che toglie da se stessi. È vero, come ha detto il Dalai Lama, che "non può esserci un mondo pacifico senza avere una mente pacificata"; nello stesso modo, senza pacificare meditativamente i conflitti della personalità non può esserci un'arte autentica, ricca di vitamine spirituali.

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