L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

venerdì 29 novembre 2013

ARTETERAPIA EVOLUTIVA 2

Satvat - La Fonte Unica - acrilico su tela


A fronte del mio percorso creativo e didattico, dopo aver molto lavorato e condiviso sulla meditazione nell’arte e sulle virtù terapeutiche dell’artisticità, ritengo che l’arteterapia possa essere uno straordinario strumento evolutivo per ogni essere umano. Non solo per chi è riconosciuto malato, ma per chiunque desideri realizzare la più alta salute della reintegrazione nel Sé, in senso olistico, poiché pone in essere quelle caratteristiche archetipiche, alchemiche e filosofiche che corroborano l’esperienza di ogni autentica trasformazione interiore e spirituale.


I concetti di cura e di guarigione vengono automaticamente associati a stati patologici del corpo e della mente. Ma l’essere umano è afflitto da una malattia che è tanto inconscia da non essere percepita, sebbene i suoi effetti minano il benessere individuale e la qualità di ciò che viene socialmente condiviso. Si tratta della in-fermità dell’anima la quale, imprigionata dalla personalità, è resa incapace di fluire con il moto universale ed empatico dell’Esistenza. Così l’uomo, a dispetto delle sue potenzialità, vive al minimo  non riconoscendo se stesso e rendendosi orfano della propria appartenenza vitale. Perciò si spinge nella vita con fatica, orgoglio e frustrazione, indossando maschere e soffocando i suoi talenti naturali. 

La prima necessità di guarigione riguarda l’anima, perché il corpo e la mente, che visibilmente accusano lo stato di disagio, sono le sue estensioni sul piano fisico e psichico. L’anima è la radice nascosta di ciò che siamo; se viene ignorata o tradita, la pianta dell’uomo diventa debole e si curva su se stessa, le foglie avvizziscono quindi non può assorbire la luce, si scorda persino che avrebbe potuto fiorire. L’arte, come specchio dell’anima, può aiutarci a ritrovare tale radice per portarle e trarne nutrimento; ma non si tratta di un oggetto inerte, dato che insegna ad alchemizzare  in linfa le sostanze emotive del subconscio come fa la pianta con i minerali dispersi nel terriccio. Perciò l’arte, nel senso polivalente della sua esperienza, è sempre occasione di una guarigione ed è giustamente inquadrabile nell’ottica dell’arteterapia.

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