L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

lunedì 9 dicembre 2013

ARTE E PERFEZIONE


Satvat - Dedicato a Kandinsky - scultura in argento con lapislazzuli e quarzi


 La perfezione dell’arte è un mito necessario che fa vibrare le corde dell’anima con il desiderio di realizzare l’armonia e che innamora della Via del Creativo, dove si trovano le prove necessarie a maturarsi. A mio parere, è un obbrobrio che oggi questo mito venga negato, distruggendo la potenzialità spiritualmente creativa, dato che, almeno per quanto riguarda l’arte, l’impulso tendente alla perfezione - certo non il perfezionismo - è la sfida necessaria ad evolvere. Tale mito non può essere compiutamente verificato, ma si deve tentare di avvicinarsi sempre, pur sapendo di non poterlo realizzare. E’ come cercare il punto da cui nasce l’arcobaleno, che è impossibile rintracciare; però la sfida a questa ricerca è irrinunciabile, dato che intraprendendola si trovano le prove e i sortilegi che danno la possibilità di fiorire. 

Da una simile comprensione è nata la leggenda che nel luogo dove scaturisce l’arcobaleno è sepolta una pentola colma d’oro. Incamminandosi fiduciosamente e con totalità nell’impresa, l’artista non troverà il tesoro dell’arcobaleno, ma potrà trasmutare in oro la propria ispirazione, donando autentico valore alla sua opera e a se stesso la consapevolezza spirituale. L’opera d’arte così formata non mostra perfezione ma è arricchita dalla maturazione del sentimento e dell’intuizione; conserva la giusta dose di imperfezione in un modo bilanciato ed organico che unisce sinergicamente gli opposti, e proprio questa è la sua straordinaria bellezza.

Formandosi alla scuola dell’arteterapia evolutiva, l’artista collabora vivamente con le forze del mito, che tendono le sue aspirazioni e il suo talento verso l’irraggiungibile per condurlo all’incoronazione del genio, che è l’innocenza. Tale innocenza è il premio e la chiave dell’arte, e per essere da lei trovati bisogna conoscere ogni sapore, saper recitare ogni sortilegio, aver completamente arso il cuore e tutto aver dimenticato per passare dall’esperienza alla compiutezza dell’essere. Seguendo con intensità e fiduciosamente la Via, l’artista giunge a comprendere realmente ciò che sta facendo e su quale frequenza vibra il suo lavoro; soprattutto si immedesima totalmente nel Creativo, che è il modo migliore di procedere. In tal modo può superare le impasse e a crescere interiormente, trasformando alchemicamente se stesso e il proprio lavoro.

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