L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 7 dicembre 2013

Il significato del dono


Il periodo natalizio può essere l'occasione per riflettere sul significato del dono. Si inizia ad addobbare gli abeti veri e finti che reclamano il loro tributo di pacchetti infiocchettati, e presto le strade saranno battute come territorio della caccia al regalo. Almeno nelle grandi città, ciò si traduce in uno stressogeno rituale di massa. In molti casi ci si condiziona a dover regalare qualcosa, e non si va molto sul sottile, basta che costi poco e tolga l'impaccio. Ma un regalo così fatto contravviene al buonsenso e al senso del dono. Molto meglio un sorriso, un abbraccio, un semplice augurio dal cuore.

Donare qualcosa ha significato se proviene dal cuore, se l'oggetto che viene porto è il segno di un moto interiore e di una condivisione. Ci si volge all'altro desiderando trasmettere un pò della propria anima, quindi si sceglie con partecipazione qualcosa, scelta con amorevole cura, che possa esprimere una risonanza; qualcosa che sia dedicata a quella persona speciale, pensando al suo piacere, e che insieme sia l'esternazione del sentimento di chi dona.

Trovo futili i regali utili che riflettono la banalità del quotidiano, perché il regalo, a mio avviso, dovrebbe segnalare un evento speciale. Niente di complicato, ad esempio qualcosa fatto con le proprie mani sarebbe perfetto per comunicare l'energia del dono. Oppure, sfuggendo alle ostentate vetrine replicanti del busisness natalizio, si trovano ispirazioni originali e uniche negli oggetti di artigianato, scegliendo qualcosa che mostri buon gusto e impegno di creazione. Così non è fatica e ci apre al gusto della scoperta; e non è vero che si vada a spendere di più. Così come, per comunicare la virtù del sentimento, possiamo volgerci al mondo dell'arte, dove gli artisti si impegnano a trasmettere magia. Un tale dono non sarà ignorato, dimenticato o riciclato a qualcun altro al Natale successivo, perché è autentico, ricco dell'energia del donare e partecipato, tanto da esaltare noi stessi e chi lo riceve.

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