L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

domenica 18 aprile 2010

Il segreto della creatività 3

Essendo una pura rispondenza al flusso dell'energia interiore, la stessa che genera ogni vita, l'Arte non può effettivamente essere insegnata. Tuttavia può essere trasmessa la coscienza metodologica atta ad ascultare il palpito interiore. Siamo volti prioritariamente all'esterno, ed essenzialmente distolti da noi stessi. Si rende perciò necessario un processo educativo che ci dia gli strumenti e le occasioni di una reale riconversione alla creatività spontanea, che altrimenti rimarrebbe latente, impossibilitata ad esprimersi.

Il compito prioritario dell'insegnamento artistico è quello di portare ad una "visita interiora terrae" alchemica, ossia ad un'esplorazione dei terrritori emozionali, sensitivi e visionari dell'individuo/artista. Ma, come insegna l'Alchimia, ciò non basta; l'esperienza interiore può essere maturata, e in tal caso si aprirà all'universale; però potrebbe anche rimanere superficiale, grezzamente umorale e catartica. L'Arte Contemporanea è soffocata dall'incomprensione di questo fatto evidente, tanto che si limita a produrre e ad ufficializzare espressioni che sono immature, istintive e personalistiche. Ma l'istinto non è Arte, quanto non lo è la sua sofisticazione culturale.

Come diceva Proust "in arte non conta l'esperienza, ma l'esperienza interiore". Resta da vedere che cosa sia effettivamente l'"esperienza interiore". Tale fremito vitale, che attraversando l'artista giunge a creare un "nuovo" tanto saturo di Vita da poterla trasmettere e quindi ispirare, è necessariamente un frutto maturo, che può formarsi solo mediante la partecipazione consapevole dell'artista. Nella "visita interiora terrae" si deve rettificare, cioè sublimare, ciò che vi si trova, strato dopo strato sino a raggiungere la pura ispirazione universale. L'insegnamento artistico dovrebbe sospingere sino a questo punto, rendendo l'artista responsabile di ciò che crea, ovvero capace di rispondere ad impulsi purificati e più elevati di quelli personalistici.

Inoltre l'educazione artistica dovrebbe fornire gli strumenti necessari a coniugare con sapienza il linguaggio espressivo, con una meditazione che renda consapevoli del suo valore. Per esempio, il linguaggio della pittura si esercita mediante le virtualità artistiche ed evocative delle forme e dei colori; su ciò il pittore deve riflettere, per concepire l'opera con la cognizione appropriata. Per poter esprimere qualcosa, si deve necessariamente utilizzare un linguaggio idoneo, ma stranamente molti "artisti" si mostrano orgogliosi dell'insufficenza e della casualità del loro linguaggio. E' vero che, raggiunta la maturità artistica, l'Arte fluisce in un non-sapere innocente, ma l'ignoranza non è mai innocente. L'apprendimento del linguaggio creativo è, in ogni forma d'arte, un metodo libero ma significativo per giungere a maturare la saggezza intuitiva e innocente dell'Arte.

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