L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

lunedì 5 aprile 2010

Le materie: la pietra


La pietra è l'ossatura della Terra, che si rigonfia dal cuore profondo del globo sino ai picchi innevati. Pur se anch'essa si consuma, impercettibilmente sfaldandosi, dà l'idea dell'eternità immobile. Per questo, sin dagli albori della civiltà, l'uomo ha utilizzato la pietra per scolpire i propri sogni assoluti, illudendosi di farli immortali. Personalmente non ho questa ossessione; consapevole che tutto muta incessantemente, come scultore prediligo pietre tenere, suscettibili alle modificazioni causate dal tempo: tufo, alabastro, peperino. Forse perché ho ancora negli occhi antiche cattedrali scolpite nell'arenaria, con le loro statue suggestivamente masticate dal tempo; ed anche il Foro romano, consunta e pur bella memoria di un impero. Le antiche vestigia di pietra hanno rinunciato all'orgoglio; divenendo docili all'incedere del mutamento, mostrano una fragilità quasi umana e commuovente.

Scolpire quindi non con orgoglio, ma con modestia, restando vicino alla Natura e ai suoi ritmi. Scolpire sì, soprattutto per rintracciare la saggezza arcaica celata nella pietra, la potenzialità rigenerativa e silenziosa che riposa indisturbata nell'ossatura del mondo. Affidare un segno alla pietra equivale a stabilire un patto, a recitare una parola magica con volontà creativa e certezza. E formare una nuova figura di pietra è occupare lo spazio con una presenza stabile, quasi un idolo che è una concrezione solida di materia fecondata di significato.

Ma la pietra concepisce nelle profondità anche semi di luce: cristalli e gemme per i quali sento una reverenza sacrale. Sono "pietre filosofali" del compimento dell'alchimia terrestre, sature di magia stupefacente; un mondo brillante e rarefatto in trasparenza, che riluce oltre la fisicità, in una pura irradiazione di colore e vita segreta. Ne ho ascoltato e compreso i sogni nascosti, le potenzialità ancestrali, ponendoli in opera nei miei gioielli e nelle mie sculture.

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