L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

venerdì 4 febbraio 2011

10000 Buddha - Officina di Risveglio

Mi sembrate splendidi: provate tutti i trucchi possibili,
vi nascondete, vi camuffate... ma tutto invano,
perché qualunque cosa facciate, non servirà a nulla:
siete dei Buddha e rimanete dei Buddha.
Osho

Ho dedicato questo ciclo della mia pittura ad un'esplorazione artistica e meditativa della “natura di Buddha”. Nell'operare su questo tema, il mio intendimento è stato affatto religioso o canonico; in effetti anche per il Buddhismo, nonostante il suo riferimento al Buddha storico Gautama Siddharta, il Buddha non è un Dio da adorare, assiso in qualche Regno Celeste, bensì è lo specchio di quella “natura di Buddha” che è in ogni essere umano, come presenza consapevole e liberata dalle schiavitù del corpo/mente. Possiamo averla dimenticata, identificandoci con le nostre reattività automatiche e con le proiezioni della mente, ma tale è la nostra più intima natura: la libertà e la pace sono il nostro diritto di nascita.

Per millenni l'Arte Orientale ha creato immagini del Buddha per rispecchiare all'uomo questa inalienabile ricchezza trascurata; ma in realtà la buddhità non ha a che fare con l'Oriente, né con una religione, né con una cultura. Buddha significa “il risvegliato”, intendendo che è un Buddha chi si desta dal sogno delle illusioni e contempla puramente la Verità essenziale, riconoscendosi come Essere universale, armonioso ed imperturbabile. Perciò, per come la vedo io, ogni Maestro di Verità, al di là di ogni collocazione dottrinale o geografica, è un Buddha, ma lo è anche ogni essere umano, pur se profondamente addormentato; basta che si svegli, e può vedere con ineffabile chiarezza d'essere sempre stato un Buddha, e che la sofferenza era il frutto di incomprensioni, desideri e attaccamenti.

Mi sembra che il sogno collettivo dell'Umanità non sia mai stato tanto oscuro e dolente com'è oggi, perché ci siamo ingannati nel materialismo sino a perdere ogni referente spirituale, e non intendo in senso fideistico e morale; è soprattutto la connessione profonda con noi stessi, con il nostro tesoro nascosto, che stiamo insultando. Per questo la crisi globale è tanto profonda e mancante di vie d'uscita, perché abbiamo smesso ogni contatto con la Sorgente da cui potrebbe nascere il nuovo, in modo creativo, amorevole, appassionato. Sento che la figura del Buddha, in senso universale, ci può riconvertire ad uno sguardo meditativo, ad una investigazione interiore che riveli ciò che essenzialmente siamo, ispirandoci, purificandoci, benedicendoci e trasmettendoci una vitale energia.
Credo che il compito dimenticato dell'Arte sia quello d'ispirare profondamente l'essere umano, fornendo un cibo sottile e difficile da trovare altrimenti. Questo hanno sempre sentito gli artisti e gli amanti dell'Arte, questo hanno proclamato con forza gli araldi dell'Arte Moderna. Poco importa che anche nell'Arte si sia persa la strada, celebrando l'artificio e la stessa negatività che impera ovunque; per ritrovare la via maestra basta un briciolo d'innocenza e di ispirazione, perché quella potenzialità straordinaria è sempre presente nel cuore dell'uomo. Così come il Buddha.

Dopo tanti anni dedicati all'astrattismo della Mu-painting, ho assecondato una precisa spinta interiore a creare delle icone della “natura di Buddha” (non specificamente buddhiste). A mio avviso, in un periodo tanto critico l'Arte dovrebbe cercare di dare delle suggestioni creative e meditative, favorendo intuizioni elevate e rasserenanti. Seguendo questa strada, ho trovato la figura del Buddha. Non l'ho ucciso come consiglia lo Zen, il Buddha, perché trovo che possa essere straordinariamente d'aiuto; tuttavia in un certo senso l'ho fatto, dandone un'espressione libera, non-canonica, esistenzialista, universale, ludica, vorrei dire innocente. Per questo i miei quadri dei 10000 Buddha recano segni di differenti Tradizioni spirituali, e di invenzioni intuitive, e di linguaggi che si intersecano a molti livelli portando stili diversi. Ogni comprensione, ogni espressione potenziale del risveglio, e ogni fermentazione ispirativa, sono intervenute a buon diritto in questa officina, portando sulle tele tanti richiami fantasiosi e metamorfici che sono comunque latori di uno stesso compassionevole messaggio.

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