L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

mercoledì 20 luglio 2011

Il recupero creativo

Satvat - Odisseo torna a casa - olio su tela

Julia Cameron, autrice del libro “La Via dell'artista”, insegna da molti anni il “recupero creativo” agli artisti bloccati, i quali ritengo siano il 99 % della popolazione. Chiunque sia incapace di esprimersi artisticamente è effettivamente un artista bloccato, non importa se nasconde questo fatto - in particolare a se stesso - sotto una pesante coltre d'indifferenza. I bambini sono tutti artisticamente attivi, e si divertono un mondo; imparano a disegnare ben prima di imparare a scrivere, e questo dimostra come la capacità dell'espressione artistica sia una facoltà naturale e fondamentale. Tuttavia, con la censura dell'attività ludica ed immaginativa dell'emisfero celebrale destro, tale capacità viene presto castrata, e l'individuo è privato del più prezioso strumento per la coltivazione della propria anima.

L'intero campo animico viene man mano abbandonato, poiché si è spinti a guardare in direzioni ben più prosaiche, dove vige la competizione per l'illusoria esaltazione dell'ego, sotto la tirannia di un Sistema che ci impone come vivere e pensare. Così, come scrive Julia Cameron ,"siamo simili a un animale da circo, sbadato e indifferente, che, sotto i colpi di frusta del domatore, viene ammaestrato a eseguire i suoi esercizi, compie i suoi trucchi di routine, merita i suoi applausi, ma non sente le grida di entusiasmo, perché è diventato sordo. Siamo morti, insensibili al mondo, il nostro artista non è nemmeno “sfuocato”... è proprio andato via e la nostra vita è una sorta di esperienza extracorporea". Siamo portati altrove da noi stessi, divenendo dissociati ed incapaci di creare.

Non voglio dire che tutti dovrebbero seguire una qualche carriera artistica, è ovvio, ma mi sembra evidente che la completa rimozione delle facoltà artistiche causi un depauperamento energetico ed emotivo dell'individuo. Inoltre ciò procura un grave impoverimento all'intera atmosfera sociale, poiché gli artisti bloccati vanno essi stessi a contrastare le altrui espressioni di fermento creativo, dato che in loro le hanno represse. Sarebbe bello un mondo ricco di condivisione e di partecipazione creativa, in cui le ricchezze dell'Anima fossero manifestate, coadiuvate e giustamente apprezzate, tanto da poter fungere da stimoli per la crescita comune; ma non è così. Come nella favola di Esopo della volpe e l'uva, la mente comune disprezza l'arte e gli artisti, perché si è arenata, estromettendosi dal flusso creativo. Eppure si può vedere che i periodi più attivi e ricchi artisticamente hanno favorito le grandi evoluzioni sociali, in virtù del fatto che solo la liberazione dell'anima creativa può formare il nuovo.

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