L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 14 gennaio 2012

Il crack dell' art-system

Maurizio Cattelan - Cavallo che esce dal muro
Il bubbone purulento di certa arte contemporanea sembra finalmente sul punto di scoppiare, tanto che persino Charles Saatchi - uno dei massimi creatori di tale bluff-busisness - ha dichiarato: " Fino a poco fa credevo che qualsiasi cosa potesse allargare l'interesse nell'arte contemporanea dovesse essere la benvenuta... Ma persino un narciso egoista e spaccone come me trova questo nuovo mondo dell'arte profondamente imbarazzante".

Ed imbarazzante lo è davvero, anzi patologico, con le sue esibizioni raccapriccianti e tristi, sorte dalle perversioni della mente umana: un mondo artificiale generato dall'ansia di stupire e di richiamare l'attenzione colpendo sotto la cintura, pompato al parossismo per confondere e far perdere ogni senso di valore, in modo da sguazzare incuranti nel vomito. Rendendoci insensibili per poter essere facilmente ingannati, lusingati e manovrati. Questo mondo dell'arte si è mostrato "creativo" nello stesso modo della finanza internazionale che ci ha portato alla bancarotta, identico nelle motivazioni e nella prassi; tutto imbastito sul denaro e solo per denaro: una roboante macchina cinica e corrotta, fomentata da venditori, compratori e curatori schizzati per "livelli masturbatori di autostima", e da uno stuolo di artisti "post concettuali incomprensibili". Così si è messo in scena un culmine di follia sgangherata, con i suoi animali imbalsamati o sezionati, con i suoi poveri feticci tempestati di diamanti, con i suoi ridicoli pupazzi glorificati, con le sue istallazioni senza verità e sentimento; in tutto e per tutto con una perdita d'anima che sorride macabra da orbite vuote.

Non che Saatchi si sia ravveduto, è solo che la bolla speculativa di tale miserrima arte sta esplodendo, in esatta concomitanza con lo sfascio del sistema finanziario virtuale: il gigante dai piedi di argilla sta franando su se stesso per l'evidente assenza di verità. Possiamo sperare che questo ci porti globalmente a riflettere, ad una conversione in cui si riscopra il significato essenziale dell'arte e di noi stessi. Aggiogati dall'incantesimo gettato dai numi tutelari del profitto, abbiamo smesso di coltivare la nostra umanità, il saggio patrimonio delle emozioni, la capacità intuitiva che ci porta ad essere creativi, la forza sincera della condivisione; abbagliati dal luccichio sfavillante del sistema, siamo stati attirati in un gioco smisurato e spietato che ci ha privato di ogni potere. Invece per me, come per ogni vero artista, l'arte è fondamentalmente un'esperienza di riflessione nell'Anima, da cui risorgere più autentici, originali e capaci.

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