L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 14 agosto 2010

Il gioiello: arte dimenticata?


Satvat - Danza siderale - 2010

Ritengo di essere uno dei pochissimi continuatori dell'arte del gioiello. Intendo di un gioiello realizzato totalmente a mano, come pezzo unico che presenta un disegno esclusivo nato da un'intuizione originale. Non se ne fanno più così, e certamente poche persone oggi ne mantengono viva la maestria. Si procede invece con lavorazioni industriali, dove in catene di montaggio operano operai espropriati da ogni creatività, che sanno fare solo un tipo di operazione in modo meccanico e ripetitivo. Vedendo le mostre dei gioielli antichi ci si entusiasma per la loro ricchezza espressiva e per lo straordinario talento degli artefici, ma poi si acconsente tacitamente alla perdita di quell'arte straordinaria. Spesso penso alla triste miseria che giungerà da noi ai posteri: nessuna vetta della realizzazione creativa, ma solo ingombrante spazzatura di una tecnologia ormai sorpassata.

Generalmente anche i pochi artigiani rimasti lavorano il modello del gioiello nella cera, e da questa si trae una fusione. Ben più complesso e significativo è lavorare direttamente il metallo come faccio io: ci vuole un'intima conoscenza delle materie e delle molte fasi della lavorazione, una sapienza operativa maturata negli anni. Anni di profonda dedizione, sperimentazione e amore, poiché altrimenti non si potrebbe mantenere quest'arte che, come ogni altra, dilata il tempo liberandolo dal coercitivo rapporto tempo=denaro. E' sempre l'amore che riscatta l'oggetto dall'essere una merce senz'anima, trasfigurandolo in un dono dell'intuizione, in un'opera d'arte. La laboriosa lavorazione manuale trasmette con purezza la vibrazione spirituale che ha attraversato l'artista. Il pezzo unico può nascere anche in modo dedicato, riflettendo con saggezza le esigenze profonde del cliente. Il gioiello d'autore non è mai ripetitivo, ma sperimenta le Vie entusiasmanti e innovative della creazione. Così l'arte del gioiello è vera arte, non un'arte applicata di modesta rilevanza.

E l'artista, realizzando le proprie visioni creative, impara moltissimo sulle materie, sullo stile, e su se stesso. Infatti, come ben sapevano gli antichi artisti-magi, nella fucina dell'Arte non si lavora solo con le materie esteriori, ma anche con quelle della propria anima. Ogni operazione ha un corrispettivo interiore: quando si compone un gioiello, si crea un disegno armonioso in se stessi; quando si salda con il fuoco, si uniscono parti profonde del Sé; quando si taglia l'oggetto con il traforo, si realizza spiritualmente una nuova nascita; quando si usa la lima, si sgrezza la pesantezza del pensiero; quando si polimenta, si esulta anche della propria brillantezza. Tutto ciò è insito nel processo creativo. Secondo la mia esperienza, nell'arte del gioiello confluisce anche la saggezza ancestrale delle pietre preziose: ognuna è un tesoro occulto originato da straordinarie alchimie terrestri, tanto da divenire un simbolo, un ricettacolo di bagliori energetici e di spirituale piacere.

Possiamo davvero rinunciare a tutto questo, ornandoci con patacche industriali magari venalmente preziose ma mancanti d'originalità, di gusto, di amore del lavoro e di intuizione, in definitiva mancanti d'anima e di cultura?

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