L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

venerdì 12 giugno 2009

ENSO: IL CERCHIO ZEN


Prima della nascita di tuo padre e di tua madre: un grande cerchio; anche Buddha non può comprenderlo.
koan zen
Si narra che Giotto, per dar prova della propria abilità di pittore, tracciò a mano libera un cerchio perfetto. Questo aneddoto, divenuto proverbiale, mostra l'intendimento orgogliosamente costruttivo ed euclideo dell'Arte Occidentale. In Estremo Oriente, cercando di cogliere nel seno dell'Arte il nesso spirituale delle onde del mutamento, gli artisti si sono espressi, in modo più o meno velato, con il cerchio, ma senza le fissazioni categoriche imposte dalla mentalità occidentale. Un antico precetto cinese rivelava che "lo Spirito si muove in cerchio", il quale è simbolo del Cielo; tale comprensione doveva guidare interiormente la mano del pittore. Però nessuna enfasi veniva data alla perizia costruttivamente geometrica, avendo valore solo la capacità dell'artista di disporsi meditativamente in una "attitudine circolare", divenendo una sola cosa con il flusso universale del Tao. Da secoli, lo Zen giapponese utilizza il cerchio (enso) nella pratica meditativa quanto in quella artistica. Nel realizzare un enso, non viene data alcuna importanza alla sua perfezione formale, essendo essenziali la risonanza spirituale e l'energia, il Chi, che il pittore è in grado di evocare nella propria opera. Generalmente, l'enso viene dipinto con un movimento unico, saturo di un'immedesimazione istantanea e totale nel qui-e-ora, ma può essere tracciato anche unendo due semicerchi, e seguendo sia un senso orario che antiorario; inoltre esso può essere chiuso o rimanere aperto. Effettivamente, poichè l'enso rappresenta la mente indifferenziata (mushin) dello Zen, la metodologia dell'esecuzione è piuttosto irrilevante. Infatti nell'illuminazione della coscienza è trascesa ogni illusione qualitativa. L'enso è l'emblema del più profondo mistero esistenziale, nonchè il ritratto del nostro "volto originale", di ciò che eravamo prima della nascita di nostro padre e di nostra madre. Per questo, nello Zen l'enso gode della più alta considerazione, sia come fonte d'ispirazione e meditazione che come veicolo di trasmissione spirituale; il Maestro zen Torei Enji dipinse, in una singola occasione più di duecento enso, per donarli alle persone presenti ad un incontro.




satvat - enso
acrilico su tela - 2009


1 commento:

  1. il cerchio... una costante istintiva e inconscia delle mie creazioni ...

    www.premioceleste.it/annamariaferramoscaat

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