L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

martedì 14 luglio 2009

ARTE: RAPPRESENTAZIONE O MAGIA?


Satvat - Il libero viandante
olio su tela
L'Arte è magica. (...) Un'opera d'Arte è un "essere vivente", come un essere umano.

Victor-Emile Michelet

L'uomo delle Età arcaiche viveva intuitivamente la virtualità esoterica dell'Esistenza, che congiunge il Micro al Macrocosmo. I primi artisti furono sciamani che sapevano evocare, con la magia delle "onde di forma", forze oggi misconosciute. Così fu per i pittori pre-storici, e per i fabbri/orafi, e per i costruttori. I dipinti rupestri erano parte integrante di riti misterici; i fabbri/orafi amministravano i poteri occulti del fuoco, delle armi e dei talismani; i costruttori applicavano la sapienza geomantica ed astronomica. Ciò si è protratto nei millenni, con una trasmissione iniziatica che ha nutrito anche i costruttori delle cattedrali e gli alchimisti, fino agli artisti rinascimentali. Ma in generale l'uomo moderno ha dimenticato la mistica della creazione, giungendo ad identificare l'Arte con la facoltà prosaica della rappresentazione. L'oggetto dell'Arte è stato spogliato dall'identità propria, divenendo il simulacro figurale di un oggetto reale o pensato. Ovvero, la gloria di un'opera d'arte non si è più concepita nella forza intrinseca della sua emanazione, bensì nella perfezione di assomigliare a qualcos'altro: un ritratto, un paesaggio, eccetera. Perciò accade, ad esempio, che lo spettatore non educato, di fronte ad un dipinto astratto, si avvilisca nel chiedersi che cosa rappresenta, piuttosto che sentire cos'è, che cosa evoca. Effettivamente, la rappresentazione è priva di alcun potere, essendo una copia impotente. La consapevolezza di ciò, fece dire all'antico pittore cinese Ni Tsan: "Aimè, come è difficile raggiungere l'assoluta mancanza di somiglianza!". Kandinsky definì "concreta" la sua pittura astratta, per chiarire che essa aveva una vita propria, un'essenza reale affatto immaginaria. Creare una scultura significa creare un nuovo corpo che non solo occupa il proprio spazio, ma in modo sottile propaga onde nello spazio circostante. Un dipinto, avendo una funzione di specchio, attiva la magia del riflesso che congiunge psichicamente l'osservatore con il quadro, e contemporaneamente esprime una radiazione energetica, pur in modo meno fisico di quanto accade per una scultura. Quando affermo che le vibrazioni trasmesse da un'opera d'Arte possono essere registrate da un pendolino, ciò provoca incredulità e sconcerto; eppure può essere facilmente sperimentato. Mi chiedo quando e perchè l'essere umano ha barattato, anche nel mondo dell'Arte, l'essere con l'apparire, rinunciando così al senso profondo e spirituale delle proprie facoltà creative. In verità, l'autentico artista si rende responsabile di creare vita nuova nella propria opera. Non lasciamoci ingannare dalla fissità del marmo o dalla piattezza di una tela: oltre il vedibile, la segreta qualità dell'Arte solletica i nostri sensi sottili. E' questo che può toccarci, commuoverci, ispirarci. Quello della vera Arte non è un mondo di cose bensì di essenze; ciò lo eleva al di sopra di tutti i mondi artificiali creati dall'uomo, come ad esempio la tecnologia. Perciò l'Arte non rappresenta, nè decora, essendo in verità puramente magica.



Satvat - Pilastro cosmico
scultura in argento

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