L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

giovedì 4 novembre 2010

La proiezione dell'Ombra

Sento di dover intervenire sull'atmosfera pestilenziale che grava sul Paese. È un'intossicazione che appare insanabile, perché non è data semplicemente da una situazione avversa, contro cui si potrebbe intervenire. Gli untori sono legioni, pare un popolo intero di sconsiderati dipendenti dalla normalizzazione dell'orrore, che visita i luoghi del massacro (portando pure i figlioletti!) e non si scompone per le clamorose contraddizioni e le nefandezze che continuano a imperversare nel teatro della Politica, mai così tanto sputtanato. Nel mondo, L'Italia è ormai una barzelletta triste, che quasi fa rimpiangere lo stereotipo spaghetti-mafia-mandolino; quell'italiano farsesco, ebbro di musica e pastasciutta e svelto di coltello, non sarebbe forse preferibile a questo grigiore in malafede, calamitato verso il peggio, indulgente con ogni tiranno, fondamentalmente ignorante e privo di aspirazioni? Almeno ci si riconosceva un brigantaggio strafottente ma vitale, che in fondo forse suscitava un po' d'invidia. Risultiamo invece spenti e corrotti, ma non siamo veramente così: abbiamo del genio, che siamo costretti a mettere in salvo all'estero, abbiamo cuori capaci d'innamorarsi, abbiamo una grande capacità creativa che viene puntualmente stritolata.

Al contempo si assiste alla celebrazione dell'infimo, che è persino al di sotto del minimo comun denominatore della mente di massa; questo ci insegnano ossessivamente i mass-media, questo viene spettacolarizzato oltre ogni decenza, con questo si viene scaltramente ipnotizzati. Di vera ipnosi si tratta, di una magia oscura che aliena la rispondenza naturale: sentiamo il fetore, ma abbiamo cominciato ad apprezzarlo. Finalmente ognuno può dare il peggio di sé, e nessuno ha il diritto di risentirsi: questo è l'inganno della finta liberazione di cacca che ci giunge da ogni dove, persino dagli alti scranni del Governo. E, bisogna dirlo, molti ci sguazzano. Insomma, parrebbe quasi confortante non pensare a verificarsi, non aspirare a maturarsi e a essere creativi, non avere alcuna considerazione per il prossimo, alcun senso civico, alcuna compassione. Ma sì, rinneghiamo pure tutti i diritti conquistati a fatica, oltraggiamo le minoranze, le donne, i bambini, e chi mostra intelligenza facendo risaltare la meschinità del senso comune... tuttavia con tali attitudini non si è affatto felici, bensì tremendamente disperati, e soli. Tutto gira intorno a te, ti illude la pubblicità, per farti regredire al peggio dell'adolescenza: egocentrismo, menefreghismo, spietata presunzione; crogiolati pure nel sognare che tutto gira intorno a te, mentre vieni schiacciato da un sistema massimamente prevaricatore!

In modo esemplare, da manuale di Psicologia, l'Ombra del singolo e dell'intera società è proiettata con edonismo negativo: non viene consapevolmente affrontata ma viene effettivamente rimossa con la sua ostentazione; viene osannata sino a che pare legittimata, inevitabile, quasi eroica. Questo abnorme equivoco ci attanaglia, guastando le nostre vite deprivandoci dell'amore e della vera creatività, che sostituiamo con la scaltrezza e la trasgressione. Soprattutto la trasgressione viene esercitata come rituale per coprire il non saper vivere. Come ho detto più volte, anche l'Arte si prodiga a rispecchiare tutto questo, tutta questa miseria.

 Ma io sto parlando a ciò che è innocente e creativo, a ciò che ineffabilmente s'espande in creatività ed intuizione, a ciò che non teme, a ciò che non rinuncia ad avere fiducia, a ciò che resta ridente. E da tutto questo traggo le parole. Si riconosce il marcio per prendere le distanze ed esaltare la naturale freschezza, per compiacersi di quella forza primigenia che non può essere corrotta, e che ci insegna a essere profondamente noi stessi.

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