L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

domenica 7 marzo 2010

Attraversando il disgusto

Particolarmente in Italia, siamo in un mondo estensivamente corrotto, che premia il malaffare e l'essere furbi, stramazzando dall'altra parte chi fa il proprio lavoro con onestà e dedizione. In definitiva un mondo sociale che è una carogna, e come tale incapace dei sussulti creativi della Vita: bellezza, armonia, amore e ispirazione.

Ogni spirito libero, e credo soprattutto l'artista, vive una grave penalizzazione e viene osteggiato sia dal Potere che dal senso comune. Osservo come tutto sia così ridotto, senza una salutare apertura di spazi alternativi. Dopo tanti anni di vissuto, e di impegno nell'Arte, posso dire che oggi non è tanto diverso da ieri, ma è ben peggio perché manca ogni pertugio di sensibilità e coscienza, nel sociale ma soprattutto nell'individuo. Ciò determina la massima impossibilità, che diamo a noi stessi e ai nostri figli.

Ognuno è responsabile, quando continua a scegliere ciò che altri scelgono per lui, e quello che è l'insulto della maggioranza. Con maggioritario consenso si continuano a proteggere e premiare gli sciacalli, dai politici ai finanzieri, sino all'impiegato incapace e fannullone. Se quanto dico disturba, si può continuare a fare gli struzzi, scegliendo e legittimando la mannaia del più forte.

Vedendo e vivendo sulla mia pelle tutto questo, trovandomi per ruolo sociale senza protezione di sorta, mi accorgo che la rabbia,sterilmente reattiva, non basta e che l'emozione si approfondisce in un disgusto che va al di là del personale, e che mi aiuta a tenere gli occhi bene aperti. Tale disgusto consapevole, condiviso dagli individui intelligenti, deve trovare mezzi creativi, nonostante il sevilismo collettivo e la generalizzata mancanza di dignità. E' quanto mai necessario "rispondere" con creatività e amore. Oggi nessuno può più rimanere nascosto nel proprio dolore.

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