L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

sabato 13 marzo 2010

La liberazione del colore

Farei il calzolaio
piuttosto che fare
musica con i colori.

Vincent Van Gogh



Grande impresa quella dei pittori che fondarono l'Arte Moderna, quando liberarono sovversivamente il colore. Fino ad allora era rimasto tintura superficiale; essi lo approfondirono nei sussulti segreti dell'Anima, spargendolo come magia vivificante, capace d'espandere e caratterizzare esotericamente le forme. Tuttavia, da tale promettente inizio, il colore è stato poco investigato e meditato. Pur se nell'informale è divenuto protagonista assoluto, in larga misura ci si è limitati ad una celebrazione catartica e istintiva, che lo ha posto in sconsiderato conflitto con il disegno.

L'Arte deve liberare la percezione e saper disegnare intuitivamente nuove visioni del mondo. Per questo in pittura il colore non basta e vi è necessità del disegno, pure nell'astrattismo. Il colore è fluttuazione emozionale, ma l'atmosfera cromatica, per quanto suggestiva, non forma un mondo nuovo; rimane un accenno intrigante ma impotente, una sfumatura priva di reale sostanza. Il pittore non deve sfuggire alla responsabilità e al potere della propria creazione, bensì dargli una definizione matura, capace di vibrare d'emozione e di danzare. Serve un corpo per danzare, e tale corpo è formato dal disegno. Si dirà: Ma anche il disegno è fermo, la sua danza è illusione. Chi ha occhi sa vedere la verità di quel movimento, che si sviluppa nella profondità.

Come diceva Kandinsky, punto linea e superficie, insieme al colore, sono i cardini dell'esperienza pittorica, e non devono essere trascurati. In definitiva, nella pittura lo yin (colore) e lo yang (disegno) devono congiungersi in una sincronia armonica. La sapienza dell'Arte deve saper fondare forme aperte, che sfuggano alla rigidità didascalica e sostengano liberamente il colore; nello stesso tempo deve saper spargere cromatismi vivi, capaci di germinare riflettendo gli umori della proliferazione formale. L'autentica liberazione del colore non è dalla forma, bensì può realizzarsi consapevolmente solo tramite la saggezza intuitiva della forma.

E' certamente a buon mercato, per l'artista, operare giochi di prestigio con il colore, trascurando l'impianto formale. Ci vuole un'intuizione autentica, per creare forme capaci di magia; bisogna attingere al serbatoio universale degli Archetipi. Di più: la forma deve fluire spontaneamente dal grembo della Vita, ed una simile forma è naturalmente intinta nel proprio colore vitale.

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