L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

domenica 14 marzo 2010

Le materie: colore a olio


Il colore a olio è una materia ricca di umori, di sostanze pastose e quasi carnali, sature di brillantezza e di odori forti. Per me dipingere a olio è penetrare nei meandri mai conoscibili del colore, subendone l'incantesimo con rigenerante stupore. Tale materia esige dedizione, un vissuto profondamente nel corpo che è intimamente riconosciuto eppure imprevedibile. Un sapore d'antico, d'atavico che scuote avvolgendo.

Il colore muta incessantemente: una colata lavica dell'interiore che va spargendosi sulla tela. E canta canzoni che sono quelle del cuore innamorato, stregato; e pure terribili, insinuanti, clamorose. Dipingere a olio equivale a sostenere una prova, a verificare la propria saggezza. Il pennello lo raccoglie con la trepidazione di un'amante, totalmente coinvolto dalla vischiosità cromatica; ne coltiva poi le tracce sugose nel campo della pittura, da cui si origina un mondo nuovo che richiede la completa adesione del pittore. Perché operando con tale materia non si può rimanere in disparte.

E' anche una scuola che insegna la pazienza, non si può andare di fretta perché il colore ha bisogno di maturare all'aria, decantandosi sino a perdere morbidezza, asciugando il proprio umore grasso; così conquista qualcosa d'eterno, come un'immagine fermata nello specchio. Però conserva un'infinità di echi, di velature sovrapposte, l'impronta indefinita di una gravidanza che prosegue nell'immanifesto.

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