L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

giovedì 11 marzo 2010

Le materie: argento


Con l'argento ho una storia d'amore. Energeticamente trovo con questa materia la distanza che mi consente di contemplare i miei sogni sulla sua lunare linea d'orizzonte, che confonde il limitare del mare dell'anima con il Cielo. Materia estranea quanto familiare, difficile quanto docile sotto la mano ferma, ricca di immaginazioni quanto modesta e silenziosa. L'argento è femminile e misterioso; si fa plasmare con intrigante reticenza, restando indefinitamente sfuggevole e gravido di altro, di una suggestione magica e indecifrabile. Ogni lavorazione superficiale, industriale o poco amorevole, lo avvilisce al sommo grado, privandolo dell'anima.Anima internamente pastosa, sotto la scorza fredda e vetrosa, che dev'essere intimamente compresa per poterci giocare.

L'artista deve saperne approfondire il segreto senza volere rivelarlo, altrimenti lo annichilisce in banale sterilità; per riuscirci, deve lasciarsi stregare, ed amare l'incantesimo. Allora può evocare i poteri della Dea: immaginazioni senza limiti che sgorgano dal grembo stupefatto della Materia.

Amo l'argento perché non ha un volto univoco,bensì il potere metamorfico del sogno, che può mostrare ogni cosa restando ineffabilmente celato. E perché tale amore è una vera soglia d'iniziazione, e richiede un rito di passaggio che rende degni della più straordinaria creazione. Per questo lo utilizzo così tanto nei miei lavori, nei gioielli e nelle sculture.

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