L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

giovedì 3 giugno 2010

Multidimensionalità del colore


Satvat - Odisseo torna a casa - acrilico su tela 2000

Il colore è vibrazione qualitativa della Vita che procede a tingere livelli innumerevoli: dal grossolano al tanto sottile da risultare impercettibile, come dall'elevata celebrazione alla caduta nelle infime e dolenti passioni. E' emozione irrefrenabile, musica silenziosa che assorbiamo con tutto il nostro essere; infatti il colore ci contagia, ci seduce, ci appartiene, così intensamente vitale da scatenare gli anatemi dei moralisti ed il fastidio dei pavidi. Di ciò ho esaurientemente parlato nel mio libro Il Tao della Pittura; agli amici che frequentano questo blog vorrei raccontare un'esperienza più personale, che nutre gran parte del mio lavoro e soprattutto la pittura.

Con molti altri avventurieri psichedelici, negli anni '70 ho surfato sull'onda anomala del colore, che mi ha inabissato nelle profondità più misteriche ed esaltanti. Certo, l'esperienza sovversivamente cromatica di quel periodo non è stata esente da distorsioni, ma ha potuto illuminarmi sui poteri segreti dei colori. Successivamente ho approfondito spiritualmente tali conoscenze ed anche con lo studio, ad esempio della cromoterapia, maturando nella pratica meditativa dell'Arte. Amo il colore e lo “sento”, tuttavia sono consapevole che non può essere fine a se stesso ma deve essere coniugato con la forma: è un po' come per l'anima, che ha necessità d'essere incarnata in un corpo per poter evolvere; così il colore abbisogna della forma per acquisire un effettivo significato. Tuttavia nell'astrattismo spesso si ignora questo fatto evidente, creando fuochi artificiali che sono effettivamente impotenti.

Comunque ho sempre dipinto con molti colori, imparando man mano a coniugarne le frequenze emozionali, ispirative e terapeutiche. Per alcuni, anche secondo il parere di certi critici ed altri artisti, con troppi colori. Insomma, ci sono delle regole per mantenere la composizione cromatica in una veste più misurata ed accattivante. Difficilmente in un quadro si concertano più di tre colori, e si possono coniugare piacevolmente le tinte complementari, oppure quelle adiacenti sulla rosa cromatica. Ma per me questa è una limitazione arbitraria, come voler imporre delle regole ai sentimenti per mostrarsi educati, al fine d'essere accettati. La Vita si irradia sul più ampio spettro ed è selvaggia, così sono i sentimenti e così, a mio parere, dev'essere l'Arte che è una riflessione meditata della Vita. Ma il bello è che tale multidimensionale e selvaggia ricchezza è intimamente armonica. Sono visivamente affascinato dallo spettacolo corale della Natura, che esibisce tutti i colori e con sfumature innumerevoli, eppure ognuno è parte di un insieme equilibrato. Così concepisco la mia pittura: un'espressione globale che sappia ispirare ogni livello dell'essere. Affinché ciò sia possibile, colgo la sfida di utilizzare tutti i colori: per il pittore è un po' più impegnativo ma può essere davvero un coinvolgimento totale ed estatico.

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