L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

lunedì 21 giugno 2010

L'Arte al tempo della crisi


Satvat - Trionfo di Primavera - acrilico su tela 2010

La crisi che ha globalmente investito la società, induce necessariamente ad una profonda revisione del nostro stile di vita quanto alla riconsiderazione della nostra identità esistenziale. Nel senso che di fronte all'evidente fallimento di quanto abbiamo sinora costruito, dobbiamo porci il problema di saper esercitare una vitale riconversione a ciò che è reale, irrinunciabile e creativo. Siamo naufragati sui falsi bisogni indotti, sull'alienazione dalla nostra presenza naturale, e sulla delega irresponsabile che abbiamo conferito a Sistemi corrotti; per cui è chiaro che per trovare la possibilità di un nuovo avvio e di una salutare trasformazione sociale dobbiamo innanzitutto diventare consapevoli di noi stessi.

Tale ricapitolazione deve riportarci alla nostra reale presenza, al riconoscimento delle nostre necessità essenziali, e all'espressione delle nostre autentiche risorse creative. In tale processo di risveglio dall'attuale addormentamento della coscienza (manovrato subdolamente da Poteri più o meno occulti) l'Arte può giocare un ruolo importante, ed è per questo che sto facendo il mio meglio, anche in questo blog, per ispirare ed intensificare una riflessione sul senso genuino dell'Arte. Sembra che lo abbiamo dimenticato, e che ci siamo rassegnati all'artificio, perciò non disponiamo più del grande serbatoio d'immaginazione creativa della vera Arte, o almeno non guardiamo più in quella direzione, condizionati come siamo a seguire le logiche di mercato, le stesse che hanno determinato la crisi e che non potranno sanarla. Perché il problema reale è che ci siamo assoggettati ad un sistema verticistico e tecnocratico che non richiede, anzi osteggia, la partecipazione cosciente dell'individuo. Si vorrebbe renderci come macchine prive di consapevolezza e di potere creativo, incapaci di fluire con il nuovo e di aspirare alla libertà e alla bellezza. Le ispirazioni dell'Arte dovrebbero invece insegnarci il contrario

Soprattutto oggi, l'Arte deve mostrare che non tutto è merce, che c'è ancora la possibilità di immaginare e di creare in sintonia con la Natura e con i profondi sentimenti dell'uomo, che ancora ne siamo capaci e che siamo capaci di apprezzarlo. Non è una piccola cosa, poiché ci radica in quell'anima essenziale da cui il consumismo ci ha distolto, rendendoci responsabili della nostra capacità di risonanza. Mentre le visioni ipocrite e terroristiche della politica e dei mass-media tendono ad ottunderci sempre di più, il richiamo dell'Arte è intimamente fondato sulla legge di risonanza, che amplifica quanto in noi vi è di genuino, essenziale e creativo, e solo in questo potremo fondare la prospettiva di una vitale rinascita.

2 commenti:

  1. ciao Sat, secondo me siamo più sensibili oggi a questa trasformazione. Non stiamo entrando nell'età dell'Acquario?
    saluti a presto

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  2. dovrebbe essere così, ma la mia esperienza è che le persone sono più chiuse di sempre. si è fatto un grande investimento sulla paura e purtroppo funziona. per questo ritengo che, per quanto oggi sia più difficile che mai, sia opportuno promuovere la meditazione, la creatività e il ben-essere a tutti i livelli. forse non si è ancora pronti a fiorire, ma intanto bisogna preparare il terreno, altrimenti il germoglio lo troverà troppo duro per potersi sviluppare. e credo che siamo in una situazione d'urgenza. pura vida

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