L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

martedì 11 maggio 2010

La saggezza dell'innocenza

Il non-sapere che fiorisce dall'innocenza è tutt'altro che ignoranza. Se l'ignoranza è il frutto di scarsa consapevolezza e di un cuore chiuso, tale non-sapere è la sublimazione intuitiva che fluisce da un'attitudine meditativa che supera le limitazioni coscienti e normative dell'io. Scaturisce da una mente tanto aperta da non focalizzarsi su alcuna cosa, e da un cuore sensibile al punto d'essere pienamente empatico con ciò che vi viene specchiato. Non c'è alcuna pretesa di conoscere, ma una totale rispondenza priva di schemi prefissati, che è effettivamente in grado di echeggiare una libera e saggia assonanza. Allora, come comprese il Taoismo, nel non-sapere non c'è nulla che non sia conosciuto.

Per quanto riguarda l'Arte, in genere si crede che serva una mente acculturata per apprezzare a fondo un'opera, facendo di ciò un territorio praticabile soprattutto agli specialisti, ma non è affatto vero. Lo specialista può aver studiato accuratamente il lavoro e la vita di un artista, e aver esaminato una sua opera da ogni possibile angolazione, e tuttavia essere affatto capace di “sentirla”, di viverla nel profondo. Senza questa partecipazione sensitiva, ne avrà solo una mole di informazioni superficiali e non una reale conoscenza. Al contrario, un individuo sensibile e pienamente ricettivo, che non ingabbi la propria percezione con preconcetti o ponendola su un binario convenzionale, può essere capace d'accoglierne la veritiera rivelazione in un impeto di pura connessione empatica. In tal modo la conoscerà dall'interno e, pur non conoscendone prosaicamente nulla al riguardo, sarà immedesimato con quell'opera tanto da esserne pienamente consapevole. Non saprà forse nulla del suo autore, né saprà inquadrare quel lavoro sotto il profilo della storia dell'Arte, ma ciò non è effettivamente essenziale.

Però un tale grado d'innocente rispondenza è tutt'altro che automatico, ed è generalmente il risultato di una ricerca cosciente, che presuppone una maturazione sia personale che culturale. E' difficile, anche se non impossibile, che si possa apprezzare veramente un'opera, come qualsiasi altra cosa, senza conoscere le basi del suo linguaggio; potrei dire che non si può volare sulle ali della poesia senza aver acquisito, e superato, una formazione nella potenzialità espressiva della prosa. L'innocenza non è mai ignoranza, ma culmine di saggezza.

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