L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

mercoledì 12 maggio 2010

L'incantesimo della scrittura

Cos'è che spinge a tracciare caratteri formicolanti, scie di pensiero che occupano lo spazio aprendo in ogni punto un mondo nuovo e fecondo di visione? Quel silenzioso richiamo giunge da dentro o da fuori? E' indicibile, misterioso, ma occupa il cuore con peso infinitamente leggiadro e odoroso, tanto pulsante da traboccare volendosi riversare, con una corrente inarrestabile che sgorga da una Sorgente su cui nessuno ha mai potuto scrivere il proprio nome. Infatti lo scrittore può firmare solo il paesaggio che quel fiume, durante il suo fluire, ha via via magicamente creato; dal nulla quell'acqua di vita suscita molteplici suggestioni dell'essere: un mondo fantasmatico eppure immaginativamente concreto, credibile, che è capace di ricrearsi ad ogni apertura di pagina nelle mille anime dei lettori.

Potere dell'essere e del non essere, la scrittura è incantesimo che supera se stesso e l'intenzione di colui che l'ha evocato, uno Spirito che ogni volta ha atteso per l'eternità l'occasione di potersi incarnare, mostrandosi finalmente al mondo per rapire i cuori. E' soprattutto un atto d'Amore, perché quei cuori rapiti, nell'essere distolti dalla piatta e dura apparenza del mondo, possano approfondirsi ritrovando i sogni e i significati che hanno dimenticato. La scrittura, se è autenticamente opera d'Arte, è infatti l'incantesimo di un Nume il cui occhio veggente si apre all'interno di ogni essere umano, permettendo a ciascuno di ascultarsi e d'osservare il mondo attraverso la verità dell'intuizione.

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