L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

domenica 23 maggio 2010

Cosa abbiamo perduto


Noi siamo il mondo - acrilico su tela, maggio 2010


Accade che dei bambini, al seguito dei loro genitori, entrino nel mio atelier mentre sto dipingendo. Spesso gli adulti ostentano indifferenza riguardo al mio lavoro; invece i bambini sono sempre curiosi e mostrano una vasta gamma di emozioni. Si affollano con grandi occhi intorno al tavolo su cui sto lavorando, ma anche con una sorta d’incredulità, come se un adulto che dipinge fosse uno spettacolo stravagante. Forse pensano che non sia un’occupazione seria, bensì un po’ fanciullesca; di solito gli adulti sono impegnati in occupazioni più pragmatiche. Generalmente i genitori gli insegnano cose più “serie” ed “importanti”, che sono lontane dalla loro naturale esperienza.

Al contrario, la pittura è qualcosa che i bambini sentono vicina, infatti a loro piace disegnare e giocare con i colori. Guardandomi, spesso mi sorridono con complicità. A qualcuno di loro piacerebbe dirmi: Passami i colori e fammi giocare!. I bambini più grandi sono spesso timidi, invece i più piccoli hanno la sfrontatezza dell’innocenza. Comunque, a tutti piace molto osservare ciò che sto facendo. Qualche volta sento che a loro il mio lavoro appare conosciuto ed insieme misterioso, poiché avvertono chiaramente un linguaggio espressivo che è differente dal loro. Mi appaiono quasi come apprendisti d’Alchimia che contemplano la trasformazione della materia alchemica, tanto divengono rispettosi ed affascinati. Osservano le evoluzioni del pennello trattenendo il fiato, come fossero al cospetto di un prodigio, sensazione che con loro condivido. Per un attimo ci sfioriamo negli occhi, e sappiamo di condividere un segreto. E’ come se stessimo compiendo insieme un rito della Creatività, ed il mio dipinto diviene l’icona di un intimo e profondo sentire.

Per alcuni istanti ci ritroviamo in una benedetta sospensione del tempo e dello spazio, nel qui-e-ora in cui i loro genitori spesso non sono capaci di stare, poiché scarseggiano di sensibilità ed innocenza. E a me piacerebbe dirgli:
Questo è quello che noi adulti abbiamo perduto: questa intensità del sentire. Questo è ciò che abbiamo dimenticato, ciò che ci manca. Se ignoriamo questa facoltà, non possiamo partecipare alla danza orgasmica dell’Esistenza, non possiamo ascoltare la poesia della nostra anima. A causa di tale mancanza siamo divenuti orfani della Vita, chiusi, spaventati, intimamente poveri ed incapaci d’amare. Ma se riscopriamo la capacità di sentire, torneremo ad essere freschi e creativi. Guardate! L’Arte è uno specchio per vedere il nostro volto originale, che è sempre nuovo ed eterno nello stesso tempo. L’Arte è un dito che indica la romantica Luna che risplende nel nostro cielo interiore. La sua argentea luce continuamente ci inonda, ma noi dobbiamo togliere dai nostri occhi i pesanti occhiali fatti di cinismo, sfiducia ed arroganza. Rendiamoci capaci di vedere e celebriamo! L’innocenza del bambino è meravigliosa, ma non è comparabile a ciò che sboccia dalla maturità..

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