L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

venerdì 28 maggio 2010

L'Arte è terapeutica


Che l'Arte eserciti un potere terapeutico, è qualcosa che abbiamo dimenticato, e che liquidiamo con superficiale banalizzazione. La nostra epoca è strozzata nell'esacerbazione dell'individualismo immaturo, in un'ansia irrisolta che è negata con arroganza adolescenziale: non intendiamo crescere, ci interessa soprattutto mostrarci con un'immagine falsa che occulti la nostra insicurezza. In tale mancanza di verità, è chiaro che priviamo di verità anche la nostra elaborazione artistica, e così alieniamo anche la virtù terapeutica dell'Arte.

Ma la vera Arte, quella che scaturisce da una rivelazione interiore, è ineffabilmente ispirativa e terapeutica. Non che intenda esserlo, è un accadimento spontaneo; poiché è radicata nelle intime propulsioni della Vita, fluisce con il suo stesso potere di risanare e ricreare un equilibrio naturale. Si è determinato, ad esempio, che la musica di Mozart è terapeutica per una serie di malattie, sia al livello psicologico che fisiologico. Ma non si è mai investigato veramente sul potere terapeutico dell'Arte, cosa che ci condurrebbe a comprendere tanto l'irrinunciabile valore dell'Arte stessa che i segreti meditativi che possono amplificare le virtù risanatrici della Natura. Solo nell'ambito esoterico l'Arte è stata utilizzata consapevolmente come agente di guarigione; come esempi potremmo indicare i disegni di sabbia dei Nativi Americani, la pittura dei mandàla e degli yantra, le danze e i canti sciamanici, la più consapevole iconografia religiosa, e per certi versi anche la calligrafia orientale. Ma mi sento di affermarlo con forza, avendone avute conferme innumerevoli: la vera Arte è sempre spontaneamente terapeutica.

Passi di fronte ad un quadro ispirato, e all'improvviso vieni agganciato da qualcosa che non sapresti spiegare ma che senti profondamente benefico: in te avviene un rilassamento ed un'espansione, e i tuoi circuiti vitali che si erano intasati o interrotti trovano degli agganci per rifluire e riprendono un'attività naturale. Questa è la somma gloria dell'Arte: ci aiuta ad essere ispirati e sani, che è la stessa cosa. Ciò può accadere con la pittura, con la musica e con ogni altra forma d'Arte, anche con l'architettura, sempre che ci si trovi al cospetto di un'opera matura ed ispirata. Personalmente giungo a ritenere che sia questa una possibile discriminante per distinguere la vera Arte da quell'accozzaglia di espressioni immature ed arbitrarie che ci appesantiscono anziché elevarci. Il vero artista è colui che si rende capace di tale alchimia; gli altri non sono ancora sufficientemente maturi, o peggio indulgono nell'edonismo catartico e negativo, cosa che inquina abbondantemente l'attuale panorama artistico. L'Arte deve evocare bellezza, armonia, piacere e salute, altrimenti è un peso ulteriore che carichiamo sulle nostre spalle. Come disse Hundertwasser, “l'Arte dovrebbe essere positiva, libera, romantica, bella come un gioiello, qualcosa di cui non si possa fare a meno”. Non dovremmo circondarci di opere d'arte solo perché gli hanno artificiosamente attribuito un alto valore economico (cosa che denota la povertà indicibile della nostra cultura), bensì di opere d'Arte che ci aiutino a star bene, a meditare, e a riconoscere il flusso armonico e saggio che scorre in noi stessi e nell'Esistenza.

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