L'arte insegna all'uomo la responsabilita' della creazione.
Quando diventa una preghiera, la divinita' interiore e' risvegliata.

Satvat

domenica 2 maggio 2010

Polvere alla polvere

Shitao ha scritto: “Quando l'uomo si lascia ottundere dalle cose, si lascia catturare dalla polvere. Quando si lascia dominare dalle cose, permette che il suo spirito si affatichi e si inquini. Io lascio che le cose seguano l'ottundimento delle cose, che la polvere si faccia catturare dalla polvere; in questo modo lo spirito non si inquina, e se lo spirito non si inquina può esservi vera pittura".

Il "mondo delle cose" è oggi giunto ad una strettoia critica che causa ansia, impoverimento (anche monetario ma soprattutto di una rispondenza consapevole alla crescita) e alienazione; non pare esserci via d'uscita e tuttavia ci si affanna individualmente a cercare una soluzione. In tale tempo di crisi, l'artista soffre forse più di chiunque altro perché è gravato da un'emarginazione che è causata dal sistema globalizzato e materialistico, il quale rinnega ogni forma di cultura e creatività. Le proverbiali difficoltà del lavoro artistico sono pertanto ulteriormente inasprite, e gli artisti, ben più di prima, hanno difficoltà a condividere il loro lavoro. Le persone sono chiuse, impaurite, e l'Arte, pur se potrebbe offrire delle rinfrancanti e positive ispirazioni, viene trascurata come qualcosa di superfluo. Il materialismo ci sta strangolando, ma pare non si voglia lasciare spazio a niente altro.

Nell'ambito del mio lavoro, come molti altri artisti, mi trovo a utilizzare moltissime delle mie energie per fronteggiare e tentare di superare la china. Pur se ciò è comprensibile, mi accorgo che questa attitudine effettivamente mi esaurisce e mi distoglie dalla mia natura essenziale quanto dalla libera facoltà della creazione artistica. Cioè a volte mi affanno e mi preoccupo, lasciandomi catturare dalla "polvere". Allora le parole dell'antico pittore cinese sono per me una preziosa ispirazione, e credo siano davvero preziose per chiunque, artista o meno.

In realtà, nonostante l'Arte contemporanea sembri tesaurizzare equivocamente il malessere dell'artista, uno "spirito inquinato" non può produrre alcun autentico fenomeno artistico. Le cose devono essere consapevolmente relativizzate, e seguono comunque il loro corso. Le nostre identificazioni e paure non ci aiuteranno a risolverle né a migliorarle, ma certamente fiaccheranno tanto il nostro spirito che la nostra opera. Solo testimoniando l'attuale momento critico, arretrando d'un passo per osservarlo con distacco, potremo attraversarlo rimanendo integrati. Come Shitao, lasciamo che "la polvere si lasci catturare dalla polvere", perseguendo l'ottundimento naturale di ciò che è sottoposto alla legge di gravità. Restando disidentificati e in accettazione, lo specchio della mente rimane limpido e senza macchia, per cui ritroviamo la chiarezza ineffabile dell'essere e l'inesauribile potere creativo. Senza di ciò siamo realmente poveri; riconoscendo invece ciò che realmente siamo, al di là delle condizioni esteriori, ritroviamo la fiducia e la partecipazione osmotica con il Tutto. Tale accettazione consapevole non è affatto passiva, bensì liberatoria e vivamente creativa.

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